Sparisce il marchio Lufthansa Italia, e la compagnia tedesca trasloca da Malpensa. I collegamenti internazionali fra la Penisola e il resto del mondo torneranno a passare da Monaco e Francoforte. Lufthansa ha annunciato un cambio di strategia relativo all’offerta italiana, che ha il suo punto centrale nell’abbandono dello scalo varesino come hub del Sud Europa. Di fatto, significa la cancellazione di circa 170 voli alla settimana.
«Il brand Lufthansa Italia, lanciato nel 2008, sarà mantenuto fino al 29 ottobre 2011, fine dell’orario estivo» ha annunciato la compagnia. A quel punto, gli Airbus A319 che la linea aerea attualmente utilizza per i collegamenti con Milano verranno destinati ad altri aeroporti. Lufthansa intende aumentare la propria offerta in Italia, potenziando i collegamenti con i due hub tradizionali della compagnia, Francoforte e Monaco. E saranno più frequenti i voli verso la Germania di Air Dolomiti (che attualmente serve 19 destinazioni in Italia insieme a Lufthansa).
«Riunire i nostri servizi sotto i brand Lufthansa e Air Dolomiti ci darà una presenza più chiara e razionale sul mercato italiano», spiega il Ceo tedesco Christoph Franz, il quale poi motiva la decisione di abbandonare l’hub di Malpensa: quando «tre anni fa abbiamo lanciato Lufthansa Italia, abbiamo colmato una lacuna emersa a Milano dopo il ritiro di Alitalia da Malpensa e dopo la fine della nostra collaborazione con Air One».
Servizio apprezzato, risposta dei passeggeri eccellente, ma «considerato il crollo dei prezzi sulle rotte europee e la concorrenza, è stato estremamente difficile stabilire un proficuo network europeo con un marchio separato».
Per la Sea, che gestisce gli scali milanesi, fra l’altro prossima alla quotazione in borsa, non è certo una buona notizia, anche se i vertici minimizzano: «Lufthansa Italia rappresenta solo uno dei 110 vettori presenti sullo scalo» sottolinea la compagnia, aggiungendo che «le destinazioni attualmente servite da Lufthansa Italia sono già coperte da uno o più vettori, che registrano coefficienti di riempimento superiori. Nel 2010 Lufthansa Italia ha rappresentato circa il 3% del nostro fatturato, con circa 1,2 milioni di passeggeri sui 18,7 milioni del 2010».
È vero che non si tratta di una situazione paragonabile al trasloco di Alitalia nel 2008, quando la compagnia passo’ da circa 1300 voli a settimanale agli attuali 143, ma comunque lo scalo perde circa 170 collegamenti, e in generale per un aeroporto che punta a diventare un hub del sud Europa per diverse compagnie dover rinunciare a una delle più importanti non è un fatto positivo.
Ma le grandi manovre nei cieli italiani riguardano anche Alitalia e una serie di novità che ruotano intorno all’aeroporto torinese di Caselle. La compagnia di bandiera annuncia voli a tariffe low cost da e per Roma, a partire da 49 euro. Apre un collegamento estivo economico con Olbia, dal 24 luglio al 4 settembre, per due giorni alle settimana, venerdì e domenica.
La tariffa (il volo è in code sharing con Air Italy) parte da 60 euro, con acquisto almeno tre giorni prima. E ancora, dal 4 luglio all’11 settembre aumentano a dieci, dagli attuali sette, i voli per Lamezia Terme. Dalla stessa data passano da 14 a 15 i collegamenti con Amsterdam e Mosca (qui in code sharing con Klm e Aeroflot). Ma in compenso viene eliminato il volo fra Torino e Berlino, perchè poco produttivo. E viene cancellata anche la rotta su Istanbul, una mossa da collegare al fatto che dal 2 agosto parte il collegamento fra Torino e il Bosforo della Turkish Airlines, con tre voli a settimana.
In corso, c’è una vera e propria “guerra dei cieli” fra grandi alleanze: da una patre SkyTeam (Alitalia, Air France, Klm), che ruota intorno agli hub di Fiumicino, Parigi e Schipol (Amsterdam), dall’altra Star Alliance (Lufthansa, Turkish Airlines, Brussels), che affianca a Monaco, Francoforte e Burxelles lo scalo di Istanbul, di cui non sfugge la posizione strategica verso le rotte di Asia e Medio Oriente.