Pensioni: le più alte ai manager

di Barbara Weisz

30 Maggio 2011 15:00

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Percepiscono quasi 50mila euro all'anno, ma la pensione media è poco sopra i 10mila euro in Italia: rapporto ISTAT

La buona notizia riguarda i dirigenti: gli (ormai ex) manager ora in pensione, nel 2010 hanno percepito mediamente 3.788 euro al mese. La cattiva notizia …. riguarda invece quasi tutti gli altri. E di notizie ce ne sono anche di pessime: i co.co.co percepiscono 120 euro al mese. Sono i primi dati del Rapporto Annuale Istat nella parte relativa alla previdenza.

Per la verità, i manager non sono l’unica categoria di fortunati. Molto simile la somma percepita da piloti e assistenti di volo, che viaggiano intorno ai 3mila 487euro al mese. In termini di importo annuale, gli ex dirigenti prendono in media 49mila 246 euro, i piloti 45mila 333 euro. Si tratta, per fare qualche paragone, di cifre quasi cinque volte superiore alla media, circa sei volte superiori a quelle di agricoltori e artigiani. Il rapporto fra un dirigente e un co.co.co, è abissale: uno a 40.

Dirigenti e piloti sono in assoluto le due categorie più ricche. Molto distanziati i telefonici, intorno ai 2mila euro, gli ex dipendenti delle società elettriche, 1879 euro, i ferrovieri, intorno ai 1500 euro.

A prendere somme superiori ai 3mila euro al mese è poco più del 5% dei pensionati (il 4,6% uomini e lo 0,9% donne).

A questo punto, si scende nettamente sotto i mille euro. I dipendenti pensionati Inps (quasi 9 milioni e mezzo di persone) prendono 861 euro, i commercianti 707 euro, gli artigiani e gli agricoltori 611 euro. Sono molto basse anche le pensioni dei preti, 574 euro.

Un dato che diventa ancor più allarmante se si considera che i trattamenti ai precari sono quelli in maggiore crescita, con un +17% fra il 2009 e il 2010. Ai tratta di una fetta di contribuenti in cui si inseriscono le professioni piu’ disparate: dal call center al ricercatore universitario all’ingegnere.

L’importo medio delle pensioni italiane supera di poco i 10mila euro l’anno, e oltre il 50% dei pensionati prende meno di 500 euro. Ultimi i co.co.co, che prendono all’anno un terzo di quello che gli ex manager  prendono in un mese: 1570 euro (121 euro al mese). In numeri assoluti, si tratta di 245mila persona, destinate a crescere visto il largo utilizzo di questi contratti.

Un altro elemento di preoccupazione, segnala l’istituto di statistica, è rappresentato dal divario fra le diverse aree del paese. Le pensioni nel Sud sono un quinto più basse di quelle del Nord. L’importo medio di una pensione nel Meridione è di 9501 euro, contro i 10mila 808 di media nazionale, gli 11mila805 euro del Nord Ovest, gli 11mila 317 euro del Centro, i 10mila 959 euro del Nord Est.

In termini percentuali, l’assegno di un pensionato del Mezzogiorno è inferiore del 19,5% a quello del Nord-Ovest e del 12,1% rispetto alla media nazionale. Una differenza rimasta praticamente immutata nei cinque anni dal 2004 al 2009, periodo in cui la forbice si è dirotta di un magro 0,7%.

Quello che invece nel Sud è aumentato è il numero delle pensioni assitenziali: il 44,2% (del totale di questo tipo di prevedenza), contro il 43,8% del 2004. Ma anche qui, l’importo è piu’ basso, 4mila656 euro, contro i 4mila730 di media nazionale. Rispetto alle pensioni complessive, le prestazioni assitenziali contano su scala nazionale per il 18,5%, dato che cresce al 35,8% nel Mezzogiorno.