Graphene Valley, nel futuro dei computer c’è il grafene

di Giusy Palumbo

Pubblicato 1 Settembre 2011
Aggiornato 24 Febbraio 2018 09:56

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Erede del silicio, ma più leggero, resistente e sostenibile, il materiale che rivoluzionerà la tecnologia è stato scoperto da due fisici russi.

Non più Silicon ma Graphene. La valle californiana ad alto tasso tecnologico dovrà presto modificare il suo elemento distintivo: grafene al posto del silicio. Il materiale derivato dalla grafite sembra infatti destinato a modificare le nuove generazioni di computer grazie alle sue proprietà superiori, dalla leggerezza alla resistenza – 200 volte più dell’acciaio – fino alla straordinaria conduzione di elettricità e calore.

Il merito della scoperta di questo “oro elettronico” spetta ai due fisici russi Andre Geim e Konstantin Novoselov, ricercatori dell’Università di Manchester, che durante un esperimento “out of the box” del venerdì sera hanno ottenuto il nuovo materiale costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio. Il tutto usando del normale nastro adesivo e un pezzo di grafite, la punta di una matita per intenderci.

Sull’esempio di Manchester, le università di mezzo mondo stanno già lavorando alla sostituzione del silicio con il grafene per le nuove generazioni di computer. Ad esempio viene dai ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali della Monash University di Melbourne l’impiego congiunto di grafite e acqua – una sorta di gel – per la realizzazione di sistemi di stoccaggio dell’energia in grado di competere con le batterie agli ioni di litio ma con una capacità di ricarica in brevissimo tempo.

Da un gruppo di ricercatori IBM invece viene uno studio, pubblicato sulla rivista Science, che dimostra la possibilità di realizzare un circuito integrato analogico destinato a comunicazioni wireless impiegando un wafer di grafene, un primissimo chip in grafene, ottenuto impiegando metodi di produzione convenzionali. In Italia, la capitale del grafene è L’Aquila, dove da due anni il ricercatore Luca Ottaviano lavora con il team di fisici guidato dal professor Sandro Santucci per studiare le applicazioni del nuovo materiale. Proprio i laboratori del Gran Sasso hanno ospitato lo scorso maggio la prima edizione di GraphITA, il forum internazionale dedicato al grafene, aperto dal Nobel per la fisica Novoselov. 

Al grafene, infine, è stata dedicata anche la mostra Carbon flatland. Graphene: unexpected science in a pencil line, ospitata dalla Royal Society, nel corso dell’ultima Summer Science Exhibition, perché anche la fisica è arte.