Il peso dell’investimento in un periodo di crisi

di Rosaria Di Prata

5 Settembre 2011 07:00

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In una situazione economica difficile, decidere di investire o meno è una scelta importante per ciascun'azienda che deve intuire i risvolti futuri

La crisi economica internazionale che coinvolte il nostro e altri Paesi del mondo ha richiesto interventi mirati e urgenti da parte del Governo al fine di ristabilire un equilibrio tale da poter tornare in uno stato di “normalità”.

In questo caos economico senza dubbio diventa difficile anche per gli investitori decidere come direzionare le loro scelte al fine di accettare proposte allettanti ma altrettanto rischiose. L’attività aziendale procede seguendo una linea generale di cautela aspettando momenti migliori per avere un sicuro risvolto positivo nell’investimento. La crescita non riesce a superare il margine che gli consente di ampliare il panorama perché si attende sempre che la situazione possa migliorare.

In un clima di serenità economica un investimento ha sempre migliori probabilità di buona riuscita rispetto alla messa in atto in un periodo come questo ed è pur vero che in assenza di fiducia nel sistema economico è complicato raggiungere una soglia minima che permetta di cambiare le cose, considerate anche le situazioni precedenti. Per questo motivo si procede con cautela.

Per alcune realtà aziendali, che rientrano nel settore medio e piccolo, diventa anche complicato cercare di resistere alla crisi: in questo caso la tecnica migliore è quella di cercare di mantenere buoni livelli di vendita per evitare la diminuzione del personale.

Una realtà aziendale affermata solidamente sul mercato affronta con maggiore serenità un periodo difficile anche perché ha una gestione monetaria maggiore che gli offre un’ampia stabilità, ma in ogni caso l’investimento in situazioni simili deve essere sempre sottoposto a un’attenta valutazione per conoscere i rischi che si corrono.

Seppur sia vero che in qualsiasi situazione economica ci si trovi l’investimento è una scelta che mette in conto dei rischi, in questo momento i rischi sono maggiori perché i consumatori si sono allontanamenti dal mercato, con una ripercussione negativa sulle vendite. Alcuni settori hanno da tempo deciso di spostare le loro produzioni (delocalizzazione) dove la manodopera ha un costo inferiore, permettendo all’azienda di avere così maggiori ricavi. È questa una soluzione che però non incentiva la crescita economica ed occupazionale del proprio paese, ma solo una crescita monetaria dell’attività.

Quando la crisi diventa maggiormente presente, le realtà aziendali che si trovano dinanzi a questa scelta certo non sono poche: alcune decidono di restare in Italia perché il loro prodotto è ancorato ad una salda tradizione artigianale che in altri paesi non sarebbe possibile avere, mentre altri invece restano perché tutto sommato il loro fatturato gli permette ancora di avere una gestione positiva. Questo è solo uno dei tanti risvolti che un’azienda si può trovare ad affrontare in un periodo di crisi, la valutazione delle condizioni presenti e le migliori tecniche che possono essere messe in campo per contrastare le difficoltà è compito del manager. Ogni realtà aziendale valuta le scelte da farsi sulla base della propria situazione orientandosi verso le tecniche d’investimento che gli consentano di superare la crisi economica in corso.