Le scortesie al lavoro fanno diminuire la produttività

di Serena Frattini

19 Settembre 2011 10:15

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Sembra essere uno dei seri problemi sui posti di lavoro, è contagioso e può avere effetti collaterali anche gravi.

Mandare un sms durante una riunione di lavoro? Interrompere un’importante conversazione per rispondere al cellulare? Meglio soprassedere perché questi o qualsiasi altro comportamento scortese alla fine non pagano visto che le buone maniere e la considerazione per gli altri contribuiscono notevolmente a migliorare le relazioni e quindi il lavoro.

Alcune ricerche sostengono che le cattive maniere possono avere effetti negativi sulla produttività. Uno studio australiano del 2007, per esempio, ha riscontrato che persino un occasionale commento maleducato di un supervisore o di un capo è abbastanza per abbassare l’impegno di colui che lo riceve, e far sì che questo si senta meno devoto nei confronti della sua mansione. 

Un altro studio pubblicato sul Journal of Organizational Behavior suggerisce, inoltre, che l’impatto della maleducazione può andare pericolosamente ben oltre il posto di lavoro, influenzando le relazioni private e altri ambienti di lavoro. Secondo Merideth Ferguson, professoressa alla Baylor University Hankamer School of Business e promotrice della ricerca, lo stress creato dall’inciviltà può essere talmente intenso che, portato a casa, può avere un impatto negativo sul benessere degli altri componenti della famiglia, i quali, a loro volta lo “esporterebbero” ai rispettivi posti di lavoro.

Questa condizione creerebbe un effetto domino difficilmente controllabile. “Gli impiegati che vivono questo tipo di inciviltà a lavoro – spiega Ferguson – portano a casa stress, emozioni negative e una sorta di ostracismo pervenuto da queste esperienze. La ricerca sottolinea l’importanza di interrompere i comportamenti incivili prima ancora che questi abbiano luogo, così che l’effetto a catena non impatti sulle famiglie degli interessati”.

Anche uno studio scozzese, condotto all’università Aberdeen, pubblicato sulla rivista British Medical Journal, sottolinea come “l’eccitazione emotiva sia provocata dalla maleducazione”. La dottoressa Flin, coordinatrice della ricerca, conferma che comportamenti incivili al lavoro sono causa di errori e disattenzione, assumendo che esiste una relazione proporzionale tra atteggiamenti maleducati e improduttività; non a caso, l’attenzione umana è fortemente guidata dall’emozione. Proprio per questo motivo è fondamentale che si promuovano, specialmente in ambienti di lavoro in cui un errore può essere fatale, atteggiamenti cortesi ed educati tra collaboratori.