Svizzera: uno studio sui trader mostra che sono pronti a distruggere per emergere

di Andrea Barbieri Carones

29 Settembre 2011 10:30

logo PMI+ logo PMI+
Uno studio effettuato in Svizzera mostra che i trader e gli intermediari finanziari manifestano alti livelli di aggressività e distruzione.

Gli intermediari finanziari? Secondo una ricerca dell’università svizzera di San Gallo sono persone spietate, manipolatrici e disturbate più degli psicopatici. Questo quadretto, che fa preso con le molle e con le dovute cautele, visto che bisogna spiegare di che cosa si sta parlando: i ricercatori hanno sottoposto a test un gruppo di trader e un gruppo di disturbati psichici conclamati, con lo scopo di capire che cosa ha portato Kweku Adoboi, l’intermediario basato a Londra, a compiere una truffa da 1,65 miliardi di Euro ai danni della banca UBS.

Perché ha compiuto questo gesto palesemente fraudolento? Perché mettere nei guai un intero sistema bancario per una cifra che sicuramente avrebbe destato sospetti? Lo studio elvetico ha preso a campione 27 giovani professionisti operanti sul mercato della Confederazione, alcuni impiegati presso istituti di credito altri veri e propri trader, che si occupano quindi di comprare e vendere strumenti finanziari. In particolare è stato analizzato il loro impegno a cooperare e il loro egoismo, più o meno come era stato fatto in precedenza con 24 persone con gravi problemi psichici ricoverate in cliniche pischiatriche e con altre 24 persone definite “normali”.

Il medico che ha guidato l’esperimento ha tuttavia tenuto a precisare che i trader non hanno nulla di preoccupante: “In alcuni casi – ha spiegato – si comportavano in maniera più egoista e aggressiva rispetto alle persone cui era stato diagnosticato una deficienza psichica. In aggiunta, sono risultati mediamente più inclini al rischio rispetto a quest’ultimo gruppo di pazienti”.

La cosa da evidenziare, infine, è che i trader hanno spesso un’inclinazione alla distruzione, al punto che non lavorano tanto per avere un profitto più alto per sé stessi quanto per danneggiare gli altri per emergere. Il motivo, però, è ancora sconosciuto. Gli studiosi svizzeri non sanno darsi una risposta e sono al lavoro per arrivare a una conclusione plausibile.