La svolta non è ancora dietro l’angolo. Il mercato italiano dell’Information Technology non riesce proprio a decollare e, nonostante un inizio d’anno che aveva fatto pensare ad un’inversione di tendenza decisiva, il secondo semestre sta facendo registrare un andamento diverso rispetto alle previsioni che porterà a un conclusivo +2,2%. E’ questa l’analisi effettuata dall’Assintel Report 2011 la ricerca annuale sul mercato del Software e Servizi IT in Italia effettuata da Nextvalue per conto di Assintel, l’associazione nazionale delle imprese ICT di Confcommercio-Imprese per l’Italia.
Già un altro rapporto, il Global Information Technology Report 2010-2011, aveva segnalato come il nostro Paese non reggesse il passo rispetto ai competitor europei e mondiali. Ora l’Assintel Report 2011 conferma come la bassa crescita che si registrerà a fine anno porterà il mercato italiano dai 19.271 milioni di euro del 2010 ai 19.698 del 2011, risultato quest’ultimo che, viene specificato, è dovuto ai rimbalzi registrati alla fine dello scorso anno e all’ottimismo che imperava nel primo trimestre dell’anno in corso.
Entrando nel dettaglio dei dati ed analizzando il mercato per comparti e segmenti, viene evidenziato che il segno positivo si registra ancora nel settore delle banche (+2,5%), dell’industria (+3,3%) del commercio e servizi (+2,6%) mentre realizzano un segno negativo i comparti della PA (-2,4%), degli Enti Locali (-0,5%) e della Sanità (-2,2%). In termini di imprese, invece, soffrono le micro (-2,4%) e le piccole (-2,8%) mentre tengono ancora quelle medio grandi (+6,8%) e le top (+3,2%).
Nonostante il segno negativo, recupera il comparto dell’hardware con un -0,8% (5.794 milioni di euro) rispetto al -19,1% del 2010. Il recupero è dettato dalla crescita del mercato del Cloud Computing e dei Tablet (+141%). Sul versante del software c’è una crescita importante che porta il comparto dal +2,7% del 2010 al +3,6% del 2011 con un volume complessivo pari a 4.273 milioni di euro dovuto al traino del Middleware e della Sicurezza IT (+4,8% e +7,8%). I servizi IT, infine, fanno registrare un valore di 9.238 milioni di euro con un incremento del 2,4% rispetto allo scorso anno.
Ma chi è che investe di più in Italia? Al primo posto c’è la Lombardia, che fa registrare investimenti in crescita del 5,4%, seguita dal Piemonte che, però, è in calo dell’1,5%. Al terzo posto c’è il Lazio con una spesa di 5.942 milioni di euro e un +3,2% su base annua.
“Siamo alla resa dei conti rispetto a un sistema che ormai da anni non è capace di implementare politiche che sostengano la crescita e l’innovazione” commenta con energia Giorgio Rapari, Presidente di Assintel. “Siamo stanchi di parlare a chi non ci ascolta, la cosa migliore in questo momento è rimboccarsi le maniche e lavorare. Abbiamo le capacità necessarie per elaborare un’agenda digitale fatta dalle imprese per le imprese, quello che ci occorre è innovare con coraggio al nostro interno ed entrare in un’ottica di rete, di cui l’associazione può essere il catalizzatore”.