Pagamenti, i ritardi delle imprese italiane

di Barbara Weisz

31 Ottobre 2011 15:00

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Le imprese italiane concedono dilazioni maggiori e registrano tempi di pagamento più lunghi rispetto all'Europa e al mondo. Il Barometro Atradius.

In Italia i tempi di pagamento fra imprese sono decisamente più lunghi che nel resto d’Europa. Le aziende concedono dilazioni più lunghe, e comunque resta un 10% di fatture scadute che vengono pagate oltre i 90 giorni. La propensione a concedere credito non ne viene particolarmente intaccata, ma anche qui il dato è inferiore a quello della media europea. Sono i prinicpali risultati della rilevazione semestrale di Atradius, il Barometro sui comportamenti di pagamento, edizione autunno 2011.

L’indagine non viene condotta solo in Italia, il campione è di quasi 5.400 imprese di 27 Paesi (Australia, Austria, Belgio, Canada, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Hong Kong, Indonesia, Irlanda, Italia, Messico, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Singapore, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Taiwan, Ungheria e Stati Uniti).

In Italia la dilazione media di pagamento è pari a 55 giorni dalla data della fattura, contro una media europea pari a 36 giorni e una media internazionale (relativa cioè a tutti i paesi dell’indagine) di 34 giorni. In Europa, tempi più lunghi si registrano in Spagna, 70 giorni, e in Grecia, 71 giorni.

Le dilazioni più lunghe riguardano le grandi imprese e, per quanto riguarda i settori, i servizi finanziari.

Anche le effettive tempistiche di pagamento sono fra le più lunghe del mondo, con una media di 51 giorni. Le fatture pagate oltre la scadenza sono il 36% sui clienti domestici e il 34% su quelli stranieri. Il 10% delle fatture viene pagato oltre i 90 giorni, contro il 6% della media dell’indagine.

Questo si traduce in molti casi in una sostanziale inesigibilità dei crediti, che riguarda il 5% del valore totale delle transazioni fra imprese (rispetto a una media del 3%). L’unico paese con una percentuale maggiore di crediti inesigibili è la Grecia, 6%.

Il fattore che maggiormente determina i ritardi nei pagamenti è l’insufficiente disponibilità dei fondi, opzione indicata dal 71% delle aziende italiane intervistate. Il motivo fondamentale che spinge a concedere le dilazioni è invece la necessità di fidelizzare il cliente.

Tutto questo non impatta in modo eccessivamente negativo sull’effettiva pratica di utilizzare il credito commerciale nelle transazioni fra imprese. In Italia il 59% delle vendite b2b è realizzata a credito, dato di poco inferiore al 63% dell’Europa è superiore al 57% del campione internazionale.

Un effetto molto visibile della situazione è invece rappresentato dal fatto che molte imprese italiane offrono sconti per il pagamento anticipato delle fatture: il 60%, contro il 37% di media europea e il 40% mondiale. Ad usufruire di questa opportunità è il 23% dei clienti, e qui si torna in linea con il 21% dell’Europa e il 26% della media generale.

I principali strumenti di mitigazione del rischio utilizzati in Italia sono i solleciti di pagamento, il monitoraggio del rischio cliente e la verifica del merito di credito del cliente.