Sembrano in aumento nel luogo di lavoro i casi di mobbing, che ormai è diventato a tutti gli effetti una sorta di malattia professionale riconosciuta anche a livello europeo. I dati relativi al conseguente stress psico-fisico provocato da questa sorta di “maltrattamento” evidenziano una situazione preoccupante, come del resto evidenzia l’INAIL.
Lo stress causato dal comportamento dei colleghi – o dei capi – nel proprio ufficio ha fatto registrare all’Istituto Nazionale per gli Infortuni sul Lavoro 4.000 denunce presentate e 500 casi riconosciuti negli ultimi dieci anni. Si tratta di una valutazione importante, che sottolinea la crescita di questo fenomeno che interessa soprattutto persone che riscontrano malattie psichiche come il disattamento cronico. Ovviamente lo stress può anche presentarsi sotto altre forme, più gravi o più lievi, ma si identifica sempre come un “disagio” della persona all’interno del proprio ambiente lavorativo.
Un carico di stress eccessivo porta anche a delle ripercussioni negative sull’andamento lavorativo e impedisce l’instaurarsi di rapporti collaborativi proficui con il resto del personale. Nei 500 casi di stress riconosciuto il 64% è stato risarcito con un indennizzo in denaro, al 27% è stata concessa un’inabilità temporanea al lavoro e nel 9% una rendita. Ad essere maggiormente colpiti sono gli uomini tra i 46 e i 55 anni che lavorano nel settore terziario, della Pubblica Amministrazione e dell’industria.
Il fenomeno è sempre maggiormente evidente e riscontrabile e per questa ragione, si rivolge maggiore attenzione al benessere del personale. Quest’accortezza serve ad evitare un disagio serio al lavoratore e a far sì che egli possa affrontare con serenità la giornata lavorativa rendendola maggiormente proficua. Meno stress significherebbe dunque migliori risultati, un dato che senza dubbio sarebbe favorevolmente appoggiato anche dai manager.
Stress e mobbing sono un capitolo strettamente collegato tra loro che trova riscontro nella definizione di violenza psicologica sistematica e duratura perpetrata in ambiente di lavoro. Relativamente a questo problema oggi in Italia si è assunta maggiore consapevolezza, si evidenziano casi che hanno portato alla discussione e questo ha anche spronato le vittime a reagire. Sopportare minacce e attacchi alla persona e alla carriera professionale genera ovviamente stress proprio perché il caso diventa esasperante e conduce al limite della sopportazione. Per questa ragione si denotano poi disturbi della salute piuttosto evidenti con il manifestarsi di malattie psicosomatiche, disturbi psicopatologici e comportamentali.
Le azioni mobbizzanti possono apparire “arginabili” tavolta con l’indifferenza ma non sempre è così perché portano a farsi carico di un potenziale di stress che finisce con il manifestarsi di seri problemi di salute.