Compito indispensabile per manager e imprenditori, il piano aziendale agevola l’acquisizione di risorse finanziarie pubbliche o private, pone in evidenza caratteristiche e dinamiche interne all’azienda, individua gli obiettivi, li comunica a dipendenti, collaboratori ed eventuali azionisti. Un business plan di successo esige linguaggio tecnico ma non specialistico, regole precise e strumenti idonei.
Gli scettici (e poco preparati), ritengono che stilare un piano aziendale sia un inutile dispendio di tempo ed energie. Gli esperti sostengono il contrario: elaborare un piano scritto della propria idea d’impresa, evidenziandone le potenzialità ma anche i rischi, aiuterà la stessa a non fallire in tempi brevi. Uno sforzo intellettuale, non solo d’immaginazione, che vale la pena sostenere, uno strumento di gestione che potrà essere utilizzato in qualsiasi momento, per non perdere mai di vista gli obiettivi e controllarne gli andamenti.
Il business plan può avere diversi destinatari, richiedendo perciò forme differenziali. Per redigere il documento programmatico della propria azienda, non esiste una risposta univoca: è il buon senso che può aiutare l’imprenditore a chiarire i punti focali, a metterli per iscritto e comunicarli attraverso gli strumenti più appropriati.
Il primo step parte dai contenuti: che occupino un centinaio di pagine o siano limitati a poche diapositive di PowePoint, è importante che seguano uno schema ben definito.
Mission: individuare il cliente target dell’azienda. Illustrare i vantaggi garantiti sui prodotti e/o servizi offerti. Spiegare i motivi per i quali i prodotti e/o servizi, sono migliori rispetto a eventuali competitor presenti sul mercato; per il prezzo, l’assistenza, la qualità, il design, l’efficienza o altre peculiarità.
Prezzi e costi: è una sezione fondamentale, in cui devono indicati dettagliatamente, i prezzi dei prodotti e dei servizi forniti, le spese di produzione e commercializzazione; i preventivi dei costi sostenuti per il marketing o per altre attività d’incentivazione e sviluppo aziendale.
Il mercato: analizzare le probabilità di profitto, secondo le condizioni attuali del mercato. E’ possibile, infatti, che il numero di clienti disposti all’acquisto non sia sufficiente, definire, quindi, adeguate strategie di comunicazione e vendita. In questa fase, è importante poter approfondire le caratteristiche dei potenziali clienti, individuando quegli argomenti in grado di motivarli all’acquisto. Può essere utile eseguire ricerche di mercato, anche in scala ridotta. Avere a disposizione una piccola quantità di dati è comunque preferibile a scelte che possono apparire “ingegnose” senz’alcuna informazione in merito; valutare, infine, le aziende concorrenti e quelle differenze apportate per essere appunto, competitivi.
Commercializzazione: definire i modi per commercializzare prodotti e/o servizi offerti. Quali strategie di marketing e pubbliche relazioni saranno messe in atto per promuovere l’azienda? Con quali mezzi? Il web, vendita diretta, esercenti, intermediari o franchising?
Informazioni sui responsabili aziendali: finanziatori, analisti finanziari e potenziali collaboratori vorranno avere informazioni sui responsabili aziendali e sui trascorsi pertinenti alle rispettive aree di competenza.
Ricavi e profitti: anche questa è una sezione nodale che dovrà contenere stime dettagliate sul periodo di pareggio, il flusso di cassa, i ricavi, i costi. Un’attenta previsione consentirà di verificare le ipotesi fin qui avanzate, considerando man mano i risultati raggiunti.