Imprese, 1 su 50 è “in difficoltà”

di Massimiliano Santoro

7 Dicembre 2011 11:00

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Sono oltre 121mila le aziende soggette a procedura concorsuale, pari al 2,3% del totale italiano. Tra il 2010 ed il 2011 sono cresciute dello 0,3%.

Sono 121.773 le imprese italiane che al terzo trimestre 2011 risultano in difficoltà, intesa come essere soggetti ad una procedura concorsuale. Qui la difficoltà ha pervaso il 2,3% del totale delle aziende attive ovvero un’impresa ogni cinquanta. E difficilmente capiterà di vedere in Italia ciò che è accaduto curiosamente in Irlanda.

I dati emergono da un’elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese.

Il tema della crisi d’impresa è stato affrontato anche nel corso della presentazione “Previsione delle crisi di impresa”, organizzata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con il Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del territorio (CRIET), l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e Brianza e l’Associazione culturale dei dottori commercialisti, ragionieri commercialisti ed esperti contabili di Monza e Brianza.

Complessivamente il numero di imprese in difficoltà è aumentato, tra il 2011 ed il 2010, dello 0,3% mentre nel confronto 2011-2009 si riscontra un decremento dello 0,6%. Le regioni che registrano una bassa percentuale di aziende in difficoltà sul totale di quelle attive sul territorio sono il Trentino Alto Adige (0,8%), la Valle d’Aosta (1,1%), il Piemonte e l’Emilia Romagna (1,5%), il Veneto (1,6%), il Molise (1,8%) e la Liguria e la Sardegna (1,9%). Di contro, le maggiori percentuali sono state registrate nel Lazio (3,8% pari a 17.588 imprese), in Campania (3,3% pari a 15.678 aziende), in Sicilia (3,1% pari a 11.701 imprese) ed in Umbria (2,9% pari a 2.457 unità).

La Lombardia fa registrare un 2,2% di imprese in difficoltà (18.402) sul totale delle imprese attive in regione , ed un +2,6% nel confronto 2010/2011, con prevalenza delle province di Milano (9.028), Bergamo (1.946), Brescia (1.537) e Monza e Brianza (1.250). In questa ultima provincia i settori in cui operano le aziende in difficoltà sono maggiormente quello manifatturiero, del commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e quello delle costruzioni.

“Questo momento ancora di difficoltà diffuse – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianzadeve essere l’occasione per prevenire le crisi aziendali, ripensando ai modelli organizzativi e produttivi, affinché si affrontino per tempo tutte quelle tematiche dall’accesso al credito all’innovazione che permettono alle aziende di essere competitive e di rimanere sul mercato”.