Trasporto aereo cargo in calo del -4,7% a ottobre per il sesto mese consecutivo. Bene, invece, il traffico passeggeri che ha mostrato un incremento del 3,6% rispetto al 2010 e del 4,6% considerando i collegamenti internazionali. I dati arrivano dalla IATA, l’associazione internazionale che rappresenta 230 vettori che gestiscono il 93% dei collegamenti a livello mondiale.
Complessivamente, riporta IATA, “il load factor passeggeri (termine tecnico che indica il coefficiente di riempimento medio degli aerei, ndr) si è attestato al 77,6%, in calo rispetto al 79,5% registrato nello stesso periodo dello scorso anno”. In Europa il traffico aereo passeggeri internazionale è salito del 6,4%, con un un load factor dell’80,2%, sostanzialmente equivalente a quello delle compagnie aeree USA (80,1%), dove sono stati trasportati meno passeggeri di ottobre 2010 (-1,9%).
Hanno raccolto risultati positivi, al contrario, i vettori dell’Asia-Pacifico, che hanno guadagnato un +3,8% nella domanda, e quelli africani, che hanno riportato un incremento del 4,2%; ancora migliori i dati relativi ai vettori del Medio Oriente e dell’America Latina, che hanno ottenuto rispettivamente un +7,7% e un +6,7% nella domanda rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Abbastanza buoni anche i dati relativi al settore per quanto riguarda i collegamenti a livello domestico (sostanzialmente quelli a corto raggio), settore in cui la richiesta in tutto il mondo è cresciuta del 2% e la capacità è aumentata del 2,4%. La maggiore crescita a livello di traffico nazionale è stata quella dell’India, dove la domanda è stata del +11%, comunque in diminuzione rispetto alla media del 2011, pari al 17,1%; rallentato lo sviluppo nel settore anche in Brasile (6,4% rispetto al valore intermedio dell’anno in corso, che è del 15,1%) e negli USA, dove le compagnie aeree hanno segnato un -1,1%.
In Giappone poi, spiega IATA, “il traffico domestico non si è ancora ripreso dall’impatto del terremoto di marzo e dallo tsunami. La domanda in ottobre è stata inferiore del 10% rispetto ai livelli dell’anno precedente e sebbene il mercato abbia ripreso terreno rispetto allo shock iniziale, la domanda rimane del 7% inferiore ai livelli di febbraio”.
Risultati negativi, come detto, per il trasporto aereo cargo, che ha raggiunto il livello più basso dal 2009. Il direttore generale e amministratore delegato di IATA, Tony Tyler, ha così commentato tale dato: “A partire da metà anno, il mercato è calato quasi del 5%, il che è molto più della contrazione dell’1% registrata nel commercio mondiale. Quando la fiducia degli operatori economici viene meno, il cargo aereo è fra i primi settori a risentirne”. Il capo dell’Associazione internazionale del trasporto aereo ha invitato i governi internazionali a riflettere sui significativi benefici economici e sociali offerti dal settore, che dà lavoro a 33 milioni di persone in tutto il mondo. “I governi europei – aggiunge – dovrebbero fare come in Asia, dove i governi hanno capito che il trasporto aereo è un catalizzatore della crescita: pertanto investono in trasporti, ottentendo dei risultati di crescita imemdiati. In Europa, invece, si è troppo lenti a decidere e le infrastrutture sono insufficienti”.
Nonostante le incertezze dell’economia per il prossimo anno, le autorità dovrebbero “usare questo comparto in modo strategico nel tentativo di rimettere in carreggiata l’economia”. “L’implementazione del Cielo Unico Europeo, il sistema di gestione del traffico aereo NextGen negli USA e il supporto della commercializzazione di biocarburanti” sono alcuni esempi delle manovre che, per Tyler, si potrebbero implementare per aumentare la performance, produrre benefici economici a lunga durata per il settore e aumentare i posti di lavoro.