Sciopero generale unitario dei sindacati confederali (lunedì prossimo, 12 dicembre) contro la manovra economica del governo. Fino a qualche anno fa, questa era una cosa tutto sommato abbastanza normale, nel senso che alle manovre finanziarie o ad altri provvedimenti economici Cgil, Cisl e Uil rispondevano spesso e volentieri convocando un’astensione dal lavoro unitaria. Ma negli ultimi anni è andata diversamente, con una frattura confederale diventata sempre più profonda, anche sull’onda di quanto successo in vertenze importanti come quella Fiat. Giusto per citare l’ultimo esempio, contro la manovra economica di agosto del governo Berlusconi a convocare lo sciopero fu la sola Cgil.
Il primo provvedimento economico del governo Monti ha dunque un effetto sul fronte sindacale, quello di ricompattare le tre confederazioni dopo lunghi mesi di divisioni, anche profonde.
Lo sciopero è convocato per tre ore, lunedì 12 dicembre. Riguarda tutti tranne i dipendenti pubblici e i servizi locali, che devono dare un preavviso maggiore per convocare un’agitazione. I dipendenti pubblici incroceranno le braccia per otto ore, l’intera giornata lavorativa, lunedì 19 dicembre. I trasporti probabilmente anticiperanno l’agitazione al 16 o 17 dicembre, data dopo la quale scatta il periodo di “tregua natalizia”.
A dare l’annuncio, un comunicato congiunto di Cgil, Cisl e Uil, che sempre per la giornata di lunedì prossimo danno appuntamento ai lavoratori in sciopero davanti alle prefetture. I tre sindacati confederali si dichiarano «preoccupati per le conseguenze che la manovra economica determina su lavoratori dipendenti e pensionati e sulle prospettive di sviluppo del Paese. Chiedono «un incontro al governo Monti per affrontare i problemi derivanti dalla manovra e per chiedere i necessari cambiamenti», e «incontri con i partiti per la presentazione di emendamenti nella fase della discussione parlamentare». Nel frattempo, già da oggi «presenteranno emendamenti comuni nel corso dell’audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato».
Infine, Cgil e Cisl e Uil organizzano presidi davanti alla Camera e al Senato fino alla conclusione dell’iter della manovra. Il calendario: giorno 12 e 16 dicembre presso Piazza Montecitorio dalle ore 16 alle ore 19; 13 e 14 dicembre presso Piazza della Rotonda (Pantheon) dalle 16 alle ore 19; 15 dicembre presso Piazza SS. Apostoli dalle ore 10 alle 12; 17 dicembre Piazza Montecitorio dalle 9,30 alle 13.
Quanto allo sciopero dei metalmeccanici della Cgil, che era previsto per il 16 dicembre, viene anticipato al 12, confluendo quindi nella giornata di sciopero generale.
I sindacati annunciano nuove agitazioni nel caso in cui non vengano accolte le loro richieste di cambiamenti alla manovra, che riguardano in particolare le misure sulla previdenza (il blocco delle rivalutazioni ma non solo) e sulla prima casa.
Ieri sera, ospite nel salotto di Bruno Vepsa, il premier Mario Monti ha dichiarato che i tempi di approvazione della manovra sono strettissimi. I sindacati continuano a insistere sul fatto di ritenere la manovra emendabile.