Si chiama “five in five“, ovvero la previsione delle cinque innovazioni che secondo Ibm cambieranno maggiormente la nostra vita nei prossimi cinque anni. Ebbene, preparatevi a produrre in casa l’energia che consumate, ma anche all’idea di leggere nel pensiero altrui.
Perché, secondo i Five in Five di Ibm, giunti alla sesta edizione, che si basano su tendenze sociali e di mercato e su tecnologie emergenti dei laboratori IBM di tutto il mondo, entro il 2017 la lettura del pensiero sarà realtà. Gli scienziati della bioinformatica hanno già realizzato apparecchi con sensori avanzati in grado di leggere l’attività elettrica del cervello, riconoscere le espressioni facciali, i livelli di eccitazione e concentrazione e anche i pensieri di una persona senza che si compia fisicamente alcuna azione.
Entro cinque anni vedremo le prime applicazioni di questa tecnologia, inizialmente nel settore dei giochi. Applicazioni future possono riguardare anche la medicina: testare i modelli cerebrali, aiuti alla riabilitazione, comprensione di disturbi cerebrali. E anche la nostra vita lavorativa e quotidiana: gli scienziati Ibm stanno studiando come collegare il cervello ai dispositivi che usiamo, come i pc o gli smartphone. E allora: per chiamare qualcuno basta solo pensare di farlo, oppure si potrà muovere un cursore su uno schermo con il pensiero.
Fantascienza, oggi, ma in IBM dichiarano espressamente l’ambizione di lavorare «per colmare il divario tra fantascienza e fatto scientifico».
Un’altra tendenza individuata riguarda il settore dell’energia, che siamo destinati a produrci da soli. I progressi tecnologici relativi alle energie rinnovabili consentiranno a tutti di raccogliere l’energia cinetica, che ora viene sprecata, e che di fatto produciamo in tanti piccoli gesti quotidiani: camminando, facendo jogging, andando in bici, usando il pc, facendo scorrere l’acqua nelle tubature. Questa energia verrà raccolta attraverso tanti piccoli dispositivi, e potrà essere utilizzata per alimentare case, luoghi di lavoro e città.
Uno sviluppo interessante riguarda le password, destinate a scomparire: saranno i dati biometrici a fornirci l’accesso al bancomat, al telefono, al pc: la retina dell’occhio, il riconoscimento vocale, le definizioni facciali.
Ha i giorni, anzi gli anni contati, anche il digital divide. Anche qui, si è portati a sorpendersi, ma secondo i Five in Five, i progressi delle tecnologie mobili, che vanno e andranno di pari passo con l’abbassamento dei prezzi, ad esempio dei telefonini, renderanno questi strumenti accessibili a una larga parte della popolazione mondiale, contribuendo in modo significativo all’abbattimento del digital divide.
Ibm fornisce anche qualche cifra: nel mondo oggi ci sono sette miliardi di abitanti. Fra cinque anni si preve che ci saranno 5,6 miliardi di dispositivi mobili venduti che in termini puramente statistici significa l’80% della popolazione mondiale.
Comunque, già oggi la possibilità di usare i telefonini da parte di abitanti analfabeti di villaggi rurali in India (attraverso messaggi registrati) ha permesso a queste popolazioni di aver accesso a informazioni prima inesistenti: bollettini meteo utili per le coltivazioni, notizie su quando i medici arrivano in città o sui prezzi delle merci.
Infine, una vera e propria riscossa della posta indesiderata. Lo spam, quello che cerchiamo di filtrare per non dover fare nemmeno la fatica di eliminarlo. Ebbene, le aziende stanno cercando di rendere la pubblicità o le informazioni non richieste sempre più personalizzate. Si punta a farle diventare servizi utili: i biglietti della vostra band preferita disponibili nell’unica sera alla settimana che avete libera in agenda, oppure un servizio meteo che vi consiglia come cambiare i piani di viaggio. Il tutto, sarà possibile attraverso lo sviuppo delle tecniche di business analytics che già oggi le aziende utilizzano per rendere sempre più efficaci la comunicazione e la vendita. Privacy permettendo.