Pubblicato dal Wall Street Journal, in collaborazione con l’Heritage Foundation l’Indice della libertà economica non fa certamente brillare il nostro Paese in positivo. La classifica è ancora una volta guidata da Hong Kong, Singapore e Australia. Perdono terreno Canada, Stati Uniti e Messico.
Nella classifica globale siamo al 92° posto su 179 Paesi, collocati al 36°, se si considerano i 43 Paesi europei. All’interno dell’Unione, il Paese più libero è l’Irlanda con 76,9%, in 9° posizione, mentre il meno libero è la Grecia con il 55,4%, in 119ª posizione.
Risultato: siamo nella parte bassa della classifica, con un peggioramento rispetto al 2011, perdendo 1,5 punti rispetto all’anno scorso, quando eravamo all’87° posizione, e quasi quattro punti rispetto al 2010. Un dato è certo: l’economia globale non è in buone condizioni, e le decisioni dei governi nazionali non fanno che peggiorare la situazione. Sempre secondo l’indagine Heritagage – Wall Street Journal il nostro Bel Paese paga un alto prezzo alla crisi dei debiti sovrani nell’Eurozona in termini di stabilità macroeconomica.
A incidere negativamente sono soprattutto l’aumentare della corruzione percepita e l’incapacità, nonostante le diverse manovre, di mantenere sotto controllo le finanze pubbliche, incidendo sullo stock del debito. I punti strutturalmente deboli, più in generale, per la libertà economica nel nostro Paese stanno nella spesa pubblica che è valutata ad appena il 19,4%, 9,2 punti in meno dell’anno scorso, e la libertà del lavoro, il 43%, oltre alla più grande incertezza del quadro normativo e all’insostenibile pressione fiscale per chi porta avanti un’azienda.
L’Indice della libertà economica è costruito attraverso 10 indicatori sintetici che sulla base dei dati forniti dalle maggiori organizzazioni internazionali: consentono di riassumere la libertà economica, attraverso una serie di variabili che misurano l’invadenza dello Stato come per esempio la pressione fiscale e la spesa pubblica, la qualità dell’ordinamento e la certezza del diritto, l’autonomia dei protagonisti economici nel condurre le loro attività nel mercato del lavoro o gli adempimenti necessari ad avviare o condurre attività produttive, la qualità del sistema giudiziario, la corruzione e diversi altri parametri.