Troppo rischioso fare l’imprenditore: meglio studiare per diventare manager di un’azienda. Per gli studenti universitari di oggi, anch’essi alle prese con la crisi economica internazionale, meglio non affrontare un futuro che oggi può sembrare buio e ricco di incertezze.
A dirlo è un’indagine effettuata dal centro di ricerca Elab in collaborazione con l’Accademia italiana di economia aziendale, per volere di Giovanna Dossena, docente presso l’Università di Bergamo.
La ricerca ha interessato 2100 giovani studenti delle facoltà di economia delle università di Bergamo, Milano, Padova, Genova, Roma, Napoli, Palermo e Catania, i quali si sono dimostrati molto attenti al proprio futuro, preferendolo dietro a una scrivania di un’azienda in qualità di dirigente più che a rischiare in proprio per l’attività dei propri sogni. Anche perché le difficoltà a reperire il finanziamento giusto per iniziare sono un ostacolo importante, anche se pochi sono a conoscenza dei canali giusti per ottenere le risorse giuste.
Almeno così è stato per la maggioranza degli interpellati. Una situazione e una visione della vita forse è diametralmente opposta a quella dei loro coetanei negli anni Cinquanta e Sessanta. Per il 29,5% di essi, l’ideale sarebbe fare il dirigente in una società di grandi dimensioni mentre il 30% preferirebbe un’azienda di dipensioni medio-piccole. E gli imprenditori? Solo 1 su 5 – vale a dire il 21% – punterebbe a diventarlo, aprendo una partita iva e dando spazio alla creatività, preferibilmente nel settore di servizi visto che quello della produzione dei beni materiali è spesso appannaggio di aziende cinesi.
Altro aspetto da tenere in considerazione è la disponibilità al trasferimento, visto che l’indagine ha mostrato che è ancora bassa: va bene un cambiamento di residenza temporaneo, ma non definitivo o a lunga durata.