Facebook non è solo un social network adibito all’intrattenimento, ma è anche uno strumento digitale utile a fini professionali. Genera un flusso di ricavi e guadagni che si traducono anche in nuovi posti di lavoro, in Europa e anche in Italia. La situazione fotografata da Richard Allan, dirigente europeo della piattaforma di Mark Zuckerberg, è piuttosto esplicativa.
La piattaforma sociale con più di 800 milioni di utenti attivi è la più frequentata del mondo, e tra “Mi piace”, aggiornamenti di stato, condivisione di immagini, video e link, Facebook riesce a produrre anche un giro d’affari considerevole, pari a 15,3 miliardi di euro in Europa e un totale di 232 mila posti di lavoro interessati alle proprie attività. Nelle cifre diffuse da un rapporto di Deloitte, l’Italia occupa il 16% del grafico da sola, poiché come spiegato “sa innovare e utilizza molto bene i nuovi strumenti digitali”. Nel Belpaese, si parla di un valore di 2,5 miliardi e di 35 mila posti di lavoro creati con il social network in blu.
In Italia, Facebook sembra riuscire a dare un grande impulso alle aziende, come sottolineato da Allan: “L’Italia arriva pochissimo dopo Germania e Francia nella nostra classifica europea del business. È un Paese molto reattivo e veloce, mostra grande partecipazione nell’uso degli strumenti del social marketing. Il modello economico di Facebook in Italia non si basa solo sull’utilizzo del sito, anche se la business participation ne è in effetti la voce principale. C’è comunque un indotto, essenzialmente di infrastruttura tecnologica, che permette al network di sorreggere ed espandere le attività, valutato circa 800 milioni di euro e tocca circa 10 mila lavoratori. I restanti 2 mila arrivano dal cosiddetto platform effect, le attività e le applicazioni rese possibili dalla piattaforma Facebook”.
Facebook contribuisce dunque non solo all’economia europea ma anche alla crescita di quella italiana, contribuendo al Pil europeo con circa 15,3 miliardi di euro. Viene indicato anche come lo strumento per uscire dalla crisi economica che si è abbattuta sull’Eurozona, secondo quanto spiegato da Sharyl Sandberg nel proprio keynote alla Digital Life Design Conference di Monaco: “I social media non sono più una parte della nostra vita, sono qualcosa che accade ora. Facebook non significa solo condividere foto o aggiornare i propri amici su quello che facciamo. I social media producono valore aggiunto per le aziende, che sono la colonna portante dell’Europa. Dobbiamo preoccuparci di investire in una giusta educazione, nel training, nella tecnologia e nei network così che i social media possano continuare a guidare la crescita dell’innovazione e dell’economia”.
I social media e Facebook in particolare stanno guidando l’economia, ma oggi si è solo all’inizio del fenomeno, dato che è stato appena annunciato che la piattaforma di Mark Zuckerberg regalerà 100 euro in Facebook Ads a 50 mila piccole e medie imprese europee, italiane incluse: sembra poco, ma è una quantità sufficiente di denaro utile a raggiungere il target di tali imprese.