Strategie di sviluppo per prodotti innovativi

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 27 Gennaio 2012
Aggiornato 24 Febbraio 2018 09:56

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Occorrono processi nuovi che permettano alle aziende di progettare prodotti innovativi e di qualità in tempi e a costi inferiori.
Articolo gentilmente concesso da Thierry Marchal, Industry Director, Ansys Benelux e Paolo Colombo, responsabile Marketing, Ansys Italia

 

Quando andiamo ad analizzare il modo in cui le aziende sviluppano nuovi prodotti, ci troviamo davanti ad una serie di paradossi. Innanzitutto i prodotti crescono in complessità: più versioni, funzionalità, sistemi che interagiscono, maggiore integrazione tra meccanica ed elettronica, eppure la tendenza è quella di abbreviare il ciclo di sviluppo e contenere il più possibile gli investimenti.

Si ripete continuamente che è necessario puntare su prodotti innovativi, ma la maggior parte delle aziende preferisce muoversi su terreni conosciuti perché non può permettersi di investire in progetti che, essendo davvero “sperimentali”, non danno fin dall’inizio sufficienti garanzie di ritorno sull’investimento. Questo è vero anche per quelle aziende che investono fortemente in ricerca e sviluppo. Per  le grandi innovazioni, infatti, l’approccio tradizionale di creare numerosi prototipi fisici e condurre lunghi cicli di prova per ogni progetto, non è fattibile. Richiederebbe enormi budget, riducendo i profitti, mentre i lunghi cicli di sviluppo porterebbero i prodotti sul mercato in ritardo.

E’ invece necessario implementare processi nuovi che permettano alle aziende di  progettare prodotti innovativi e di qualità in tempi e a costi più bassi.

Aberdeen Group è una delle principali società di ricerca che si occupano di applicazioni delle nuove tecnologie. Uno dei loro recenti rapporti dal titolo “The Impact of Strategic Simulation on Product Profitability” fa luce sulle best practice applicate dalle aziende di successo che puntano, nello sviluppo dei loro prodotti, ad ottimizzare tempo, costo e qualità.

Secondo questo rapporto, le aziende più innovative utilizzano software di simulazione virtuale per analizzare e testare i loro prodotti. Come? Un esempio tra tutti: con gli strumenti virtuali e le capacità di calcolo oggi disponibili possiamo verificare decine e decine di configurazioni prodotto, anche le più ardite ed innovative, senza aver costruito un singolo prototipo fisico. I risultati di queste prime analisi ci indicano se e quali strade sono davvero percorribili e consentono di focalizzare gli investimenti sulle idee che hanno possibilità di successo. Arriveremo al prototipo fisico per un test finale quando avremo messo a punto e ottimizzato il prodotto. L’impiego delle tecniche virtuali consente alle aziende di essere più veloci dei concorrenti e di realizzare prodotti migliori perché in grado di prevedere il comportamento dell’oggetto già nelle primissime fasi della progettazione, testando il sistema a ogni passo. In questo modo sono possibili iterazioni velocissime che, giorno dopo giorno, supportano il progettista nel prendere decisioni informate su come proseguire lo sviluppo del prodotto per arrivare al massimo risultato. Oggi è addirittura possibile integrare simulazioni meccaniche, strutturali, fluidodinamiche ed elettromagnetiche.

Molte aziende si avvalgono già della simulazione in fase di progettazione, ma quelle che hanno più successo si differenziano per l’uso sistematico che ne fanno, adottando l’approccio Simulation-based product development e promuovendo interazioni tra analisti e progettisti in un ambiente software comune e integrato.

Sebbene il concetto dello Sviluppo del Prodotto in Base alla Simulazione possa essere un traguardo per molte aziende, l’approccio non può essere implementato con successo in mancanza di un’attenta riflessione, know-how e conoscenza per utilizzare le avanzate soluzioni tecnologiche richieste. Ci sono quindi due fattori essenziali da considerare, il primo è determinato dall’utente: come tutti i software specialistici richiede personale qualificato in grado di sfruttarne al meglio le potenzialità; il secondo è il software stesso. La vera e propria prototipazione virtuale si può ottenere solo quando si ha a disposizione una piattaforma che può far interagire simulatori avanzati e consente il passaggio automatico e veloce tra un simulatore e l’altro. I vantaggi sono notevoli, fino ad arrivare a risparmi di milioni di dollari su progetti complessi.

Non vi è più alcun dubbio circa i potenziali benefici della simulazione e chi non l’adotta sarà incapace di mantenere il proprio vantaggio competitivo. Il mondo delle competizioni dove la tecnologia è impiegata all’estremo ce ne ha già dato prova con due casi emblematici: Alinghi, imbarcazione svizzera che ha dominato le ultime gare della Coppa America, e la scuderia di Formula 1 Red Bull che è arrivata alla conquista del campionato costruttori a pochi anni dalla sua nascita.  I leader di domani svilupperanno sistematicamente modelli virtuali dettagliati, utilizzando al meglio questi strumenti di simulazione per ottimizzare i risparmi e realizzare progetti innovativi che assicureranno enormi vantaggi competitivi negli anni a venire.