La compagnia aerea spagnola Spanair ha sospeso tutti i voli a partire dalla giornata di sabato. A renderlo noto è stato il ministero delle Infrastrutture, che con una nota da Madrid ha invitato il vettore ad “adempiere ai propri obblighi verso i passeggeri con prenotazione in mano. Negli scali dove Spanair è presente, sono apparsi annunci dell’ultim’ora che, in alcuni casi, hanno preso alla sprovvista anche gli stessi dipendenti.
Il motivo della cessazione di ogni operazione e della cancellazione di decine di voli previsti per il fine settimana sono difficoltà finanziarie non superabili. Più superabili, almeno per il momento, sembrano le difficoltà degli oltre 22mila passeggeri rimasti a terra in varie citta della Spagna – e che dovevano partire nel fine settimana – e per i quali si sono già mosse in aiuto compagnie aeree “alternative”, Iberia, Vueling e easyJet in primis, pronte a raccogliere i viaggiatori e a portarli a destinazione.
Chi invece sarà più colpito da questa decisione dell’ultim’ora saranno i circa 2mila dipendenti del vettore, cui se ne aggiungono 1.200 impiegati a terra presso le newco addetta alle operazioni di terra in molti scali. Fino all’ultimo momento, tutto il personale era in attesa delle trattative con Qatar Airways, compagnia aerea degli Emirati che sembrava intenzionata ad acquisire il 49% di Spanair. Ma la trattativa non è andata a buon fine. Ad aggravare la situazione finanziaria degli ultimi mesi c’era stata la decisione della regione della Catalogna (Spanair aveva sede a Barcellona) di non rinnovare l’erogazione di sussidi.
A 25 anni dalla sua fondazione, Spanair dunque chiude: “Di fronte alla mancanza di visibilità finanziaria per i prossimi mesi, la compagnia ha deciso di cessare le sue operazioni” era la dichiarazione ufficiale del vettore, rilasciata nella giornata di venerdì sera. In alcuni casi, i voli sono stati cancellati ad appena mezz’ora dalla partenza prevista.
Nel 2011, il fatturato del vettore aveva toccato i 600 milioni di euro, insufficienti per un’azienda di questo tipo che oltre a far fronte alla crisi nel trasporto aereo (strettamente collegata con quella economica generale) ha dovuto far fronte a un aumento esponenziale del prezzo del carburante a fronte di un numero di passeggeri non sufficienti a rendere profittevoli molti degli oltre 200 voli al giorno, effettuati su 46 tratte nazionali spagnole e verso 12 città straniere di Europa e Africa.