La zona Euro dovrebbe uscire gradualmente dalla recessione nella seconda metà dell’anno e soprattutto nel 2013, secondo quanto riportato dall’agenzia di rating Standard & Poor’s. A guidare la ripresa dovrebbero essere i Paesi “core”, mentre gli altri Paesi dovrebbero realizzare performance divergenti.
Questa la previsione di Jean-Michel Six, economica di S&P, in base agli aggiornamenti di fine 2011, i quali vedono tra l’altro il Pil dell’Eurozona stabile nel 2012 ma in crescita dell’1% nel 2013. L’agenzia di rating ritiene che vi sia il 60% di possibilità che quanto stimato si avveri, mentre vi è il 40% di probabilità di un peggioramento sul fronte economico della zona Euro. Qualora dovesse verificarsi quest’ultima ipotesi, i Paesi che subirebbero maggiori conseguenze negative sarebbero Spagna, Portogallo e Italia.
Nonostante i rischi di peggioramento permangano e non siano del tutto diminuiti, è possibile dunque che avvenga una moderata recessione e di un lento ritorno alla crescita entro i prossimi mesi. Varie, però, le opzioni da tenere in conto.
Come infatti spiegato da Six di S&P, “i tre fattori principali che determineranno la gravità dell’attuale rallentamento sono la domanda dai mercati emergenti nei prossimi trimestri, la reazione dei consumatori europei alla nuova ondata di incertezza, come ad esempio l’aumento della disoccupazione e i timori sulla crisi e, infine, la capacità dei Governi e della Banca centrale europea di ripristinare la fiducia sui mercati. Crediamo che la bilancia continuerà a pendere in favore di una leggera recessione e di un ritorno alla crescita, nonostante i rischi non siano ancora diminuiti”.