Il piacere di concedersi un volo su un jet privato è ancora irresistibile. O meglio, lo è sempre di più grazie ai plus garantiti da questi servizi high level: niente code al check-in, orari concordati, sicurezza dell’arrivo del bagaglio a destinazione e molto altro. Tutto per la modica cifra di 4mila euro all’ora in media.
Tanto per rendersi conto della portata, volare da Milano a Parigi andata e ritorno comporta una spesa di circa 7mila euro, ossia una cifra importante ma non impossibile per quelle aziende che offrono ancora benefit ai propri manager. Non più solo auto, smartphone, tablet e computer ma anche un pacchetto di ore di volo prepagate.
L’aria di crisi che regna in tutto il mondo, insomma, sembra non scalfire i cieli solcati dai voli executive che in Italia generano un giro d’affari pari a 150 milioni di euro. Secondo i dati diffusi da Assoaeroporti, nel 2011 il numero totale dei passeggeri dei jet privati ha superato per la prima volta quota 300mila. A dividersi il mercato sono sostanzialmente una trentina di società concentrate quasi tutte in Lombardia. Ed è proprio qui che si prospettano nuovi investimenti.
Con il decreto sulle semplificazioni approvato settimana scorsa dal governo, saranno salvati gli investimenti le convenzioni e i relativi piani di investimento delle società che gestiscono gli aeroporti di Milano, Roma e Venezia. In pratica vengono cosi “salvati” gli investimenti programmati per il 2015-2016 soprattutto nell’ambito degli aerei privati. Il tutto dovrà essere approvato entro la fine del 2012.
Passando ai numeri, il decreto per le semplificazioni consente di sbloccare il piano investimenti in programma fino al 2015 che destina 690 milioni di euro per la Sea, la società che gestisce gli scali di Linate e Malpensa e possiede il 30% di quello di Orio al Serio. L’importo verrà diviso tra Malpensa (600 milioni di euro) e Linate (90 milioni di euro). Quest’ultimo, tra l’altro, è l’aeroporto italiano al primo posto nella classifica executive con 64mila passeggeri nel 2011.
Non solo Milano, il piano investimenti fino al 2016 per Aeroporti di Roma comporta investimenti per 910 milioni di euro da divere tra Fiumicino e Ciampino. Il terzo piano riguarda la Save, che gestisce lo scalo Marco Polo di Venezia. In questo caso sono previsti 328 milioni di euro entro il 2019. Anche lo scalo veneziano vanta ottimi numeri in fatto di voli privati: 21.377 passeggeri nel 2011. Si posiziona al quarto posto dietro a Olbia che concentra il grosso dei propri voli nel periodo estivo.