Entro 6 mesi la regione Lombardia appronterà a un vero e proprio business-plan. Obiettivo? Espandere la rete in fibra ottica a buona parte del territorio regionale, a vantaggio di cittadini e aziende che potranno utilizzare internet ad alta velocità. Nella regione, dunque, riparte il progetto Metroweb e della banda ultralarga. Sotto l’egida del governo Monti, la società controllata dal fondo F2i di Vito Gamberale ha finalmente siglato l’accordo per attivare lo sviluppo della nuova rete dopo che nel 2010 si diede inizio a un progetto embrionale prevedendo un’infrastruttura secondo il modello “home” o “fibra a casa”.
Il piano da 1,2 miliardi d’euro, avviato tempo fa dalla Regione Lombardia, potrebbe toccare 167 comuni e un bacino d’utenza pari a 4,2 milioni di persone, pari al circa il 45% della popolazione.
Un lavoro, come ha ricordato il governatore Roberto Formigoni, interrotto nel luglio scorso a causa dell’impossibilità di giungere a un’intesa tra gestori telefonici. In altre parole, il conflitto tra operatori alternativi e Telecom Italia sfociò nel mancato accordo sul prezzo della fibra, sulla modalità di switch off dal rame e sul modello infrastrutturale d’adottare.
Restava comunque aperta l’opzione per adeguarsi all’agenda digitale Ue e disporre, entro il 2020 di una copertura pari a 100 megabit per il 50% della popolazione, con collegamenti a 50 per il restante; ottenendo, peraltro, il massimo rendimento anche dalle reti mobili Lte, per le quali i gestori telefonici hanno pagato 4 miliardi d’euro nell’ultima asta di settembre.
Decisiva, quindi, l’intesa Regione Lombardia-nuovo progetto Metroweb: l’infrastruttura sarà realizzata da una società operante nel gruppo F2i, mentre la Regione “accompagnerà” il nuovo corso, adottando opportune normative e instradando l’Internet super veloce a circa la metà dei cittadini lombardi.
Per Franco Bassanini (fra i maggiori azionisti di F2i), l’impianto che permetterà alla banda ultralarga di collegare appartamenti e uffici, sarà “aperto” a tutti gli operatori telefonici, i quali convergeranno i loro servizi in fibra. Vocazione di Metroweb è colmare lo “spread” e il digital divide tra il nostro e gli altri paesi europei, esportare il modello Lombardia fuori dei confini regionali, estendendo l’uso della rete telematica internazionale a quelle zone che ne sono ancora sprovviste, puntando direttamente sulla banda ultralarga.