Banche e Fisco, collaborazione anti-evasione fiscale

di Roberto Rais

15 Febbraio 2012 11:30

logo PMI+ logo PMI+
L'Agenzia delle Entrate mira a chiedere la collaborazione di banche e istituti finanziari per combattere l'evasione fiscale.

Scovare gli evasori fiscali, contrastare l’antiriciclaggio, abbattere le barriere che offuscano l’economia sommersa. Sono solamente alcune delle tante finalità che la nuova era di rapporti tra gli intermediari finanziari e l’Agenzia delle Entrate vorrebbe perseguire, mediante strumenti già predisposti (in parte) e ancora da predisporre (in larga maggioranza).

A dircelo, un documento per la consultazione che la Banca d’Italia ha pubblicato sul proprio sito internet, e che verrà ora esaminato da tutti i portatori di interesse, che potranno formulare opinioni e riscontri sostanziali sugli inviti dell’istituto bancario nazionale.

Stando agli intendimenti di Bankitalia, le banche private e gli altri intermediari finanziari, su richiesta della Guardia di Finanza, potranno acquisire bilanci d’esercizio, dichiarazioni IVA, dichiarazioni dei redditi, comunicazioni dei datori di lavoro o altri attestati ancora, che verranno utilizzati dall’Agenzia delle Entrate come strumenti di contrasto all’evasione e al riciclaggio.

Ma le nuove disposizioni in arrivo potranno realmente modificare i rapporti delle banche con i clienti? A nostro giudizio, la risposta è positiva, anche se occorrerà attendere la formulazione di un provvedimento definitivo per poter esprimere un’opinione maggiormente attendibile. Stando alle linee guida, è probabile che le banche siano pressochè sostanzialmente costrette ad attrezzarsi con strutture organizzative più complesse, incrementando la quantità e la qualità dei controlli, fino a giungere alla realizzazione – in staff – di veri e propri uffici di raccordo con l’Agenzia delle Entrate.

Ad ogni modo, la rivoluzione – se rivoluzione sarà – sembra essere destinata a rimanere nel campo dell’intermediazione finanziaria. Le novità colpiranno banche, società di gestione del risparmio, fiduciarie, società di leasing e di factoring, le Poste, ma non i professionisti (commercialisti, avvocati, notai) né gli operatori non finanziari (mediatori immobiliari), che continueranno ad applicare le vecchie norme.

Ma in cosa consisteranno le novità bancarie? Anticipando i tempi, è probabile – ad esempio – che alle banche venga chiesta maggiore attenzione in fase di apertura di un nuovo rapporto, con acquisizione di informazioni aggiuntive (la partecipazione ad appalti, cause penali pendenti, ecc.), o ancora analisi più profonde nei confronti dei delegati e, in particolar modo, del titolare effettivo (colui per il quale, sulla base della attuale normativa antiriciclaggio, vengono compiute le operazioni bancarie). Una lente di ingrandimento che le Entrate potranno utilizzare per migliorare l’azione di contrasto all’evasione e all’economia criminale.