La multinazionale americana Kellogg ha acquistato lo storico marchio delle patatine Pringles da Procter & Gamble pagando la cifra di 2,7 miliardi di dollari.
L’accordo che si perfezionerà entro la prossima estate indica la volontà dell’azienda di produzione alimentare con sede nel Michigan di rafforzare il business nel settore degli snacks, già comprensivo di Keebler, Cheez-it, e Special K, facendo ben sperare sulle sue prospettive di crescita a lungo termine.
Kellogg si è aggiudicata l’affare battendo la concorrenza di Diamond Foods. La cessione di Pringles alla società californiana sembrava cosa fatta al prezzo di 2,35 miliardi dollari ma la vendita è stata in seguito annullata di comune intesa con Procter & Gamble senza comportare penali. Nel fallimento dell’operazione ha pesato lo scandalo contabile che ha colpito Diamond Foods obbligando i vertici a chiamarsi fuori dall’operazione.
Per il primo produttore al mondo di beni di consumo la compravendita potrebbe significare un guadagno al netto delle imposte di 1,4-1,5 miliardi ed un incremento del valore delle azioni di 47-50 centesimi.
Per Kellogg si prevede che l’acquisizione possa generare costi una tantum tra i 160 e 180 milioni di dollari e utili diluiti per 11-16 centesimi.
Il mercato globale degli snack ha visto notevoli cambiamenti nel corso dell’anno passato: Kraft ha scorporato la sua divisione snack internazionale, che comprende Oreo, Cadbury, Milka, Tang e Trident, dalle sue attività alimentari in Usa per approfittare dello sviluppo dei mercati emergenti. Anche la PepsiCo ha cercato di riorganizzare il business dell’azienda snack Frito-Lay e i prodotti Quaker ma il gruppo statunitense ha dovuto affrontare una ristrutturazione annunciando il taglio di 8.700 posti di lavoro e un piano di risparmi per 1,5 miliardi di dollari.