Il 2011 è stato un anno record per Ferrari: non solo per quanto riguarda il fatturato, che per la prima volta ha superato i 2 miliardi di euro, ma anche per le auto vendute che hanno toccato quota 7.195 unità, con un aumento del 9,5% sul 2010.
E Luca Cordero di Montezemolo può guardare al 2012 con un certo ottimismo ringraziando soprattutto il mercato statunitense, a quello cinese e quello del Medio Oriente che hanno sopperito ai cali di giro d’affari proveniente da alcuni Paesi europei. Record anche per quanto riguarda gli Usa, dove le 1.958 unità commercializzate nel 2011 (più 8%) rappresentano il miglior risultato di sempre.
Il fatturato 2011, chiuso a 2,25 miliardi, rappresenta un incremento del 17,3% sul 2010, anno in cui anche gli utili netti furono inferiori ai 209 milioni dei 12 mesi appena trascorsi. Questi numeri si devono in parte anche al boom di vendite in Cina, dove la diffusione della motorizzazione in ampi strati della popolazione non risparmia i segmenti del lusso come quello della Ferrari, che qui ha incrementato del 62% le vendite raggiungendo quota 777 auto consegnate, superando così la Germania dove comunque le 705 immatricolazioni rappresentano un aumento del 14,6% sul 2010. Ancor meglio il Medio Oriente, dove le 450 “rosse” vendute rappresentano un +22% sul 2010.
Ma la crescita dell’azienda di Maranello in tutto il mondo è dovuta a diversi fattori: prodotti di qualità, incisiva attività di marketing, diffusione in nuovi mercati (oggi i Paesi in cui Ferrari è presente hanno raggiunto quota 58) e investimenti in innovazione e ricerca, che hanno toccato quota 279 milioni di euro.
Ed è per questo che l’azienda non si ferma mai: in occasione del salone dell’auto di Ginevra che si terrà dall’8 al 18 marzo prossimi – verrà presentata la nuova 12 cilindri di casa Ferrari “con una potenza mai raggiunta prima” ha voluto sottolineare Montezemolo in occasione dell’ultimo cda.
Ma il fatturato dell’azienda di Maranello non deriva solo dalle vendite delle “rosse”, che sfrecciano sulle strade di mezzo mondo ma anche dai 50 negozi in diversi Paesi in cui il fatturato 2011 è cresciuto del 34%, al parco tematico di Abu Dhabi – che ha portato 12,5 milioni di inntroiti – e agli accordi stipulati con società presenti nel settore dell’abbigliamento e del lusso.