I viaggi motivazionali che le aziende utilizzano per migliorare le relazioni tra i dipendenti e per premiarne alcuni sono previsti in aumento. Lo dice uno studio effettuato da Site, l’associazione internazionale che comprende oltre 2mila professionisti dei congressi e degli eventi di 87 Paesi del mondo.
Site ha cercato di identificare i segni di cambiamenti significativi nel segmento rientrante più in generale sotto il nome “eventi”, notando che il 2012 non si discosterà molto rispetto al 2011, a differenza di quanto accadrà negli anni successivi dove si avverte un ottimismo generale, suffragato dai dati dei professionisti che hanno risposto a precise domande: l’89% di questi, infatti, ritiene che i viaggi motivazionali – o incentive – aumenterà notevolmente dal 2013 in poi, con una previsione che arriva al 2015.
“Quello che rende più verosimile questo studio – ha detto Stephen Powell, presidente della FOndazione Site Internazional e vicepresidente vendite di InterContinental Hotels Group – è che gli intervistati sono residenti in 25 diversi Paesi del mondo. Sappiamo che se si vuole che il business delle aziende compia degli importanti passi in avanti, occorre motivare a remunerare i migliori dipendenti e i clienti. Report come questi
In base allo studio Site, emergono anche altri punti significativi:
- Le aziende che organizzano o programmano viaggi incentive fanno sempre più attenzione a velocizzare e facilitare le comunicazioni: per il 62% di esse, indica la tecnologia mobile (smartphone, iPhone e tablet) come fondamentale.
- Il modo di catturare l’attenzione dei clienti attraverso i viaggi incentive aumenta in proporzione del declino dell’efficacia di strumenti come e-mail, newsletter e telefonate.
- L’impiego di piattaforme tecnologiche e di transazioni online continuerà ad aumentare: quasi la metà degli intervistati (il 46%) ritiene infatti che l’uso di sistemi di prenotazione online per viaggi incentive aumenterà considerevolmente nei prossimi 6 mesi. Il 65% ritiene che ciò avverrà entro un anno mentre il 71% pensa che avverrà entro 3 anni.
