Restituire i bonus ottenuti nel corso del 2010, per un totale di 1,5 milioni di sterline. Questo è quanto saranno costretti a fare i manager britannici coinvolti nello scandalo Ppi, che per volere della Lloyds dovranno risarcire i danni causati. Si tratta di un caso quasi isolato, almeno finora, e anche della prima volta che una banca inglese sceglie di avvalersi del recupero crediti sui redditi dei dirigenti.
Gli antefatti di questa decisione storica sono ben noti: il taglio dei bonus, che potrebbe essere esteso anche al 2011, pone fine a una questione spinosa relativa alla vicenda dei “payment protection insurance“, appunto Ppi, pacchetti assicurativi venduti dalla Lloyds, come anche da altri istituti finanziari inglesi, ai clienti che attivavano un mutuo immobiliare come tutela in caso di malattia o licenziamento. Polizze che, tuttavia, si sono poi rivelate inutili perché destinate in maggioranza a cittadini disoccupati, o ai lavoratori autonomi, tanto da far finire la faccenda in tribunale.
Da qui la sentenza emessa dall’Alta Corte di Giustizia che ha sancito la validità di quanto auspicato dalla Financial Services Authority: la banca è stata quindi costretta a risarcire i clienti truffati con 3,2 miliardi di sterline, denaro che ora recupererà attraverso i bonus concessi ai manager.
Una decisione, presa dal nuovo amministratore delegato di Lloyds Antonio Horta-Osorio, che probabilmente potrebbe fare scuola e dare il via ad azioni simili da parte di altre banche, come la Royal Bank of Scotland, ugualmente coinvolta nello scandalo dei Ppi. A fare le spese di questo provvedimento sarà, tra gli altri, l’ex Ceo Eric Daniels, il quale potrebbe perdere qualcosa come 360 mila sterline intascate con il bonus relativo all’anno 2010. Si stima che gli importi decurtati anche agli altri dirigenti, in totale 5, variano dalle 218 mila alle 360 mila sterline ciascuno.
Sono stati resi noti anche gli altri nomi dei funzionari sanzionati, come il direttore finanziario uscente Tim Tookey, il responsabile del ramo affari e investimenti Truett Tate, l’ex direttore del settore risparmi Helen Weir e l’ex capo della divisione rischi Carol Sergeant. Secondo quanto affermato dal Telegraph, che ha diffuso la notizia, non si tratterà di un vero e proprio “risarcimento” ma di un taglio agli emolumenti non ancora concessi, visto e considerato che i bonus vengono generalmente versati in rate dilazionate nell’arco di tre anni.