Liberalizzazioni a rischio: le lobby fanno pressione

di Assunta Corbo

24 Febbraio 2012 14:00

logo PMI+ logo PMI+
Le liberalizzazioni procedono a fatica: dietrofront su taxi e farmacie, e intanto le lobby fanno pressione per proteggere le categorie.

E’ faticoso il percorso del testo del decreto Cresci-Italia: le lobby fanno pressione e le liberalizzazioni sono a rischio. Molti i temi caldi che stanno generando scompiglio: crescono le resistenze sulle farmacie per le nuove aperture cosi come i malumori su tariffe e preventivi dei professionisti.

Per quanto riguarda l’Ici delle onlus, le nuove norme che dovrebbero estendere il pagamento dell’imposta anche agli immobili della Chiesa usati a fini commerciali, con ogni probabilità non saranno inserite nel decreto sulle semplificazioni fiscali che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare venerdì prossimo.

Queste verrebbero affidate a un emendamento ad hoc perché siano condivise anche dal Parlamento, nel successivo iter di conversione del decreto. Ma vediamo quali sono le proposte e le reazioni sui principali temi.

Dietrofront sul tema taxi: le nuove licenze saranno decise da Comuni e Regioni. Saltano quindi doppia licenza, licenze part-time e taxi stagionali. Confermato il taxi ad uso collettivo e il servizio fuori città ma solo in base ad accordi sottoscritti dal sindaco con i Comuni interessati. Maggiore libertà nel fissare le tariffe, a partire da quelle predeterminate dal Comune. Sarà possibile usare la stessa vettura per più turni. L’Autorità dei trasporti avrà una dotazione di 5 milioni per il 2012, potrà erogare sanzioni amministrative e partire prima, entro il 31 maggio, senza interim con l’Authority per l’energia.

“L’azione di classe ha per oggetto l’accertamento della responsabilità e la condanna al risarcimento del danno e alle restituzioni in favore degli utenti consumatori” si legge sull’emendamento approvato. Il professionista o imprenditore che inserisce clausole vessatorie nei contratti e che poi, una volta scoperto, non si attiene alle disposizioni dell’Antitrust sarà multato: tra i 2 e i 20 mila euro per chi non rispetta le decisioni, da 4 a 40 mila euro per chi fornisce informazioni o documentazioni non veritiere, da 5 a 50 mila euro per chi non pubblica online e non diffonde i provvedimenti che certificano la vessatorietà.

Pochi gli interventi sulle banche, che potranno continuare a condizionare il mutuo o il credito al consumo alla sottoscrizione di una polizza sulla vita a patto di accettare la polizza scelta dal cliente tra quella reperita da lui stesso sul mercato e la doppia opzione presentata dalla banca. La banca non potrà poi vincolare mutuo e apertura di conto corrente. L’obbligo sarà considerato una pratica commerciale scorretta, come quello di sottoscrivere una polizza erogata dalla stessa banca. Sarà infine gratuito il conto aperto per accreditare la pensione fino ai 1.500 euro. 

Tornando alle farmacie, lo scoglio maggiore riguarda le nuove aperture, considerate dannose dalla categoria. Restano invece sospesi i capitoli riguardanti i tribunali delle imprese e Srl a un euro per gli under 35. Gli emendamenti dei relatori sono stati accantonati, in attesa di un parere della commissione Bilancio sull’effettiva copertura delle norme. Mentre si pensa a un passaggio gratuito dal notaio per la Srl e il vincolo di destinazione del 25% dei ricavi annuali ad aumento del capitale.

Discussione ancora aperta sulla separazione tra Eni e Snam. Il governo punterebbe ad uno scorporo totale di reti, stoccaggio e rigassificatore di Panigaglia. Molte, infine, le novità in tema di Rc auto a iniziare dalla fine del rimborso dei danni di lieve entità, salvo certificazione con esami medici. Per chi simula il danno, il rischio è il carcere da uno a cinque anni. Circolare senza Rc auto sarà ancora più rischioso: il nominativo passa alla polizia e al prefetto, se non si paga entro 15 giorni dall’inserimento dell’elenco di veicoli non coperti. Nascono due nuove banche dati, accanto a quella dei sinistri presso l’Isvap: l’anagrafe testimoni e quella danneggiati. Ma non mancano le buone notizie per i consumatori: il certificato di rischio sarà inviato solo online e verrà cancellato il taglio del 30% della somma risarcita, se l’auto è riparata da officine di fiducia. Infine, pagare il pieno con la carta, di credito o debito, sarà gratuito per benzinaio e cliente, fino a 100 euro.