La banca Monte dei Paschi ha già deliberato un piano di riduzione dei costi per dirigenti e top manager ma le modifiche riguarderanno anche tutti i dipendenti, con un taglio del 3% sul costo del personale. L’obiettivo di Mps è salvaguardare i livelli occupazionali, ma non mancano le repliche e le proteste da parte del sindacato e dei lavoratori.
L’istituto bancario tenta di salvaguardare i livelli occupazionali, pari a circa 31 mila dipendenti, mentre il Cda ha comunicato la necessità di intervenire su tal fronte per via delle manovre del governo di Mario Monti che hanno allungato i tempi per maturare il requisito pensionistico. Si legge sulla nota: “Guardando al piano industriale 2011-2015, le sole minori uscite (450 risorse) per esodo negli esercizi 2011 e 2012 determineranno risparmi inferiori a quanto preventivato. Tenendo conto di questo e dell’esigenza di contribuire a riequilibrare il profilo economico del gruppo, in un quadro ancora caratterizzato da difficoltà sul versante dei ricavi e del costo del credito, è necessario perseguire un obiettivo di riduzione delle spese per il personale di circa il 3%”.
Sono dunque in arrivo contratti di solidarietà per tutti i dipendenti dell’azienda senese. Il piano sarà presentato in maniera dettagliata nei prossimi giorni e potrebbe riguardare tutti i lavoratori, a prescindere dall’area in cui gli stessi sono impiegati. Secondo quanto riportato, il cambiamento di scenario reso necessario dalla manovra finanziaria del governo ha portato minori uscite pensionistiche per 450 persone prendendo in esame il Piano industriale 2011-2015.
Ai sindacati però l’operazione di Monte dei Paschi di Siena non piace, tanto che hanno annunciato 15 ore di sciopero a partire da venerdì 16 marzo, mossa decisa dopo che il Cda di Mps ha mandato al direttore generale Fabrizio Viola il nuovo piano per il taglio ai costi del personale. Viola avrebbe tra l’altro indicato ai sindacati uno sbilancio dei costi operativi rispetto al budget 2012 di 60-70 milioni. Sarà necessario dunque ridurre le spese ma secondo i sindacati aziendali, il rapporto sui costi appena presentato prevede il “contenimento del lavoro straordinario e delle assunzioni, contratti di solidarietà e riduzione non retribuita dell’orario, mobilità interna, sospensione del sistema incentivante e del premio aziendale”.