La Pirelli ha reso nota la volontà di concedere risarcimenti milionari ai familiari delle vittime di amianto: centinaia di migliaia di euro ai parenti degli operai attivi negli stabilimenti milanesi della grande azienda e deceduti per mesotelioma.
L’annuncio è stato dato dalla stessa Pirelli durante una seduta del processo, attualmente in corso a Milano, che vede 11 ex dirigenti appartenenti al Cda tra il 1979 e il 1988 accusati di omicidio colposo e lesioni colpose, responsabili quindi della morte di circa 20 operai. Stando alle dichiarazioni rilasciate dai legali della società, allo stato attuale sono state portate a termine con esito positivo sei trattative con gli eredi delle vittime mentre altrettante sono ancora in corso.
I casi di decessi causati dall’amianto e riconducibili all’attività lavorativa svolta presso gli stabilimenti di viale Sarca e via Ripamonti, come affermato dal pm di Milano Maurizio Ascione, sono precisamente 24, e per tutti si parla di decesso causato dalle “esposizioni massicce e ripetute alle fibre di amianto, senza l’adozione di adeguati sistemi di aspirazione o protezione individuale.” La Pirelli mira a concordare cospicui rimborsi economici con tutte le famiglie chiamate in causa, che in questo modo rinuncerebbero a costituirsi parte civile nel processo. Dalle indiscrezioni pervenute finora, inoltre, sembra che i risarcimenti saranno diversi a seconda sei singoli casi, tenendo conto sia delle mansioni svolte dai lavoratori sia dal numero dei componenti del nucleo familiare.
I rappresentanti della Pirelli non sono riusciti invece ad accordarsi con una delle famiglie coinvolte nel processo – nel quale figurano come parte civile anche Inail, Asl e Regione Lombardia – che riprenderà il 19 aprile come stabilito dal giudice Guido Piffer, in attesa di valutare l’esito delle trattative ancora in corso.
Dai vertici dell’azienda, intanto, è stato diffuso un comunicato stampa nel quale si legge che: “Pirelli tiene a precisare che ha sempre agito cercando di tutelare al meglio la salute e la sicurezza dei propri dipendenti con le misure adeguate alle conoscenze tecniche a disposizione nel corso degli anni. In particolare, Pirelli sottolinea che non ha mai utilizzato amianto quale componente nella produzione degli pneumatici e che all’epoca l’uso dell’amianto negli edifici era pratica comune nelle tecniche di costruzione. Pirelli ribadisce il profondo dolore per quanto accaduto e sottolinea di essere sempre stata vicina ai propri ex dipendenti colpiti da malattie e alle loro famiglie“.