Manager donne, tante nella finanza, poche nella tecnologia

di Andrea Barbieri Carones

29 Febbraio 2012 16:00

logo PMI+ logo PMI+
Uno studio mostra che le donne manager si fanno strada nel campo della finanza e delle banche ma non in quello della tecnologia.

Uno studio effettuato in Svizzera ha fatto il bilancio di come le donne si siano fatte largo in vari settori dell’economia. Un bilancio che mostra che in alcuni settori molti manager di azienda fanno parte del gentil sesso, a differenza di altri dove la presenza maschile è preponderante.

Innanzitutto, lo studio mostra che le donne manager si sono fatte largo soprattutto nel settore finanziario e bancario, visto che nel giro di 5 anni (dal 2005 al 2010) la loro percentuale in queste aziende è passata dal 28 al 33%. E nei prossimi anni si ritiene che tale tendenza continui nella direzione di una sorta di “parità dei sessi” difficilmente riscontrabile in altri settori, a iniziare da quello tecnologico dove le signore cedono più volentieri il passo agli uomini, forse più avvezzi tradizionalmente a lavorare con internet, il web e in generale le comunicazioni mobili dove solo il 15% dei manager sono donne.

E l’andamento della presenza femminile nella tecnologia sembra sostanzialmente stabile, anche se con un leggerissimo aumento femminile anche se in alcune grandi aziende, tale percentuale è in drastico calo.

Dopo aver interpellato 1.965 aziende in tutto il mondo – molte delle quali si dono dimostrate restie a rispondere, soprattutto negli Stati Uniti – gli studiosi hanno visto che anche il settore farmaceutico si sta lentamente tingendo di rosa, con donne che sempre più assumono posizioni di vertice.

Ma attenzione, però: il fatto di essere cauti nelle risposte sulle quote rosa aziendali non vuol dire che tali quote siano basse, visto che è proprio oltre Atlantico che le donne sono più propense a lasciare da parte il ruolo materno o coniugale per dedicarsi anima e corpo alla carriera.

Sempre paragonando il 2005 con il 2010, si nota come nelle società energetiche i dirigenti femminili siano passati dal 14 al 18%, in quelle del settore industriale dal 16 al 19, mentre anche nelle utility, sono aumentate: dal 17 al 20%.

Curiose, infine, le performance delle grandi aziende che hanno un sostanziale equilibrio tra i sessi al loro interno: i loro titoli azionari hanno retto meglio alla crisi finanziaria che ha colpito le Borse di tutto il mondo dalla scorsa estate in poi. Addirittura, le quote di 87 aziende con almeno il 30% di donne manager sono risultati più stabili delle 107 interpellate con meno di un dirigente al femminile su 5 come se il mescolamento dei sessi rendesse più sicura e stabile una società di capitali.