È positivo l’esito dell’asta Bot di fine febbraio. Il Tesoro è infatti riuscito nel principale obiettivo di abbassare i costi sul finanziamento, portandoli in ribasso a livelli non lontani dal periodo ante-crisi. Il collocamento dei 12 miliardi di euro dei titoli di Stato a breve termine è infatti stato accompagnato con un rendimento medio lordo pari a 1,202 punti percentuali, in calo di ben 0,767 punti percentuali rispetto all’asta precedente del 27 gennaio 2012, quando il rendimento lordo del Bot a un anno era dato all’1,969%.
Più nel dettaglio, il Tesoro comunica che sono stati emessi Bot a sei mesi per 8,75 miliardi di euro, contro una richiesta pari a 11,871 miliardi di euro, generando pertanto un rapporto tra domanda e offerta pari a 1,357, contro precedente 1,346. Il vero boom di gradimento lo si è tuttavia avvertito per i Bot flessibili con durata pari a 295 giorni, collocati per 3,5 miliardi di euro e richiesti per 7,67 miliardi, con un rapporto di copertura pari a 2,191 e con un rendimento medio lordo pari all’1,29%.
Il risultato delle aste di fine febbraio, secondo i più autorevoli osservatori, sono la prova del ritorno di fiducia degli investitori sull’Italia, con risultati sicuramente incoraggianti. Le determinanti di questo taglio sul rendimento dei titoli di Stato a breve termine sembra infatti essere la diretta conseguenza della messa in sicurezza operata dal Governo italiano sui conti pubblici. Un risultato ottenuto a colpi di provvedimenti non sempre graditi, ma che stanno lentamente riequilibrando la tenuta delle finanze nazionali.
Ma non solo: il lancio delle politiche di fiscal compact in ambito europeo, e l’approvazione della seconda tranche di aiuti alla Grecia, per un controvalore di 130 miliardi di euro, sembrano aver rasserenato i mercati, lasciando intendere che Atene non sarà lasciata al proprio destino incontrollato ma che, nella peggiore (e più probabile delle ipotesi) sarà comunque traghettata verso un default guidato.
Parte del merito va anche attribuito alla figura di Mario Draghi: la Banca Centrale Europea, proprio su spinta dell’ex governatore di Bankitalia, ha infatti lanciato il maxi finanziamento triennale, il Ltro: un’operazione che ha permesso al mercato interbancario di trovare la liquidità perduta, rinvigorendo di fiducia gli istituti di credito che hanno potuto acquisire denaro a buon mercato (l’1%), per poi investirlo sui titoli di Stato, i cui rendimenti erano ben superiori.