Fiat ha preso in seria considerazione l’idea di una partnership con una casa autombilistica in Asia. Lo ha dichiarato Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo che controlla Chrysler prendendo atto di una situazione molto difficile in Europa.
“Il mondo è pieno di costruttori auto – sono le sue parole pronunciate a Bruxelles – e il futuro socio di Fiat-Chrysler potrebbe essere in qualunque parte del mondo e in particolare in Asia , dove le aziende che potrebbero fare al caso nostro sono Suzuki e Mazda“.
Il Lingotto in effetti ha cercato l’accordo con un produttore in Europa in qualità di terzo partner per aumentare l’efficienza e ridurre i costi onde far fronte alle continue perdite nel vecchio continente, provocate da un calo generale di vendite. Ma l’alleanza strategica globale ad ampio spettro e di lungo periodo siglata tra General Motors e Peugeot, con GM che ha acquisito una quota pari al 7% del gruppo francese, ha compromesso questa strategia.
Con Suzuki (2,9 milioni di auto prodotte di cui oltre il 70% venduto in Asia) la Fiat ha da tempo avviato una collaborazione che riguarda la vendita di motori del Lingotto all’azienda giapponese e la realizzazione di due vetture la Fiat Sedici e la Suzuki SX4.
Per Mazda il discorso è differente in quanto si tratterebbe di instaurare una relazione industriale ex novo su cui pesa l’incognita della reazione di Ford che vanta una presenza storica nell’azionariato anche se solo del 3,5%.
Una collaborazione con una casa asiatica come Suzuki, poi, potrebbe essere una sorta di svolta per il Lingotto perché aprirebbe scenari nuovi soprattutto nei ricchi mercati di India e Cina, dove i costruttori auto giapponesi – e Suzuki in particolare – sono ben posizionati. Proprio nel subcontinente, la Casa nipponica è uno dei leader di mercato e rappresenterebbe il partner ideale per intreprandervi un’avventura industriale su larga scala.
