Banche contro liberalizzazioni: si dimettono i vertici Abi

di Teresa Barone

2 Marzo 2012 13:00

logo PMI+ logo PMI+
Il si alle liberalizzazioni ha provocato le dimissioni dei vertici Abi: l?annullamento delle commissioni è visto come una sanzione per le banche.

Il decreto sulle liberalizzazioni ha visto l’approvazione del Senato con 237 voti favorevoli e 33 no. Un pacchetto di norme che saranno convertite in legge entro il 24 marzo 2012, e che ha provocato una reazione decisa da parte dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) con le dimissioni di tutto il comitato di presidenza.

I vertici Abi non ci stanno, e come annunciato abbandonano il campo come protesta nei confronti del decreto liberalizzazioni: la nuova norma che prevede l’annullamento delle commissioni bancarie è stata infatti definita come una vera e propria sanzione per le banche, potenzialmente lesiva non solo per i rapporti con imprese e famiglie ma anche per l’occupazione nel settore.

Dal presidente Giuseppe Mussari si apprendono le motivazioni che hanno portato a un gesto di tale portata: “Tutti gli investimenti di tutte e imprese bancarie e tutte le imprese sono a rischio a causa della stretta sulle commissioni bancarie inserita nel dl liberalizzazioni. Questa norma va riportata nella sua natura originaria: siamo favorevoli a più trasparenza ma non possiamo accettare norme che vietino i ricavi e imposizioni di prezzi amministrati“.

L’articolo 27 bis del Dl sulle liberalizzazioni rappresenta l’ultima di una lunga serie di iniziative sfavorevoli nei confronti del settore bancario, tanto da provocare le dimissioni dell’intero vertice: un segnale esplicito di critica verso l’emendamento che annulla le commissioni bancarie sugli affidamenti. Allo stato attuale si attende quindi la decisione del Consiglio, che potrebbe esprimersi in merito alla revisione della norma inserendo rettifiche all’interno del Dl sulle semplificazioni, stando almeno a quanto dichiarato dal relatore del Pd Filippo Bubbico.

Dalle banche, infatti, sale la speranza che il governo riformuli l’articolo al fine di limitare l’estendibilità agli istituti di credito che non provvederanno ad adeguarsi ai futuri criteri sulla trasparenza del Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (Cicr). Secondo il Ministro Corrado Passera, tuttavia, il gesto dell’Abi è da valutare come “Sintomo di un grande disagio del settore bancario, vicino all’economia del Paese, ma sarà il premier Mario Monti a decidere se modificare la norma sulle banche“.