Usa e Cina, male la bilancia commerciale

di Andrea Barbieri Carones

12 Marzo 2012 10:30

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Usa e Cina registrano deficit nella bilancia commerciale di gennaio e febbraio, nonostante l'occupazione (Usa) e il PIL (cinese) salgano.

Inizio di 2012 all’insegna del deficit per le economie di Usa e Cina, i primi 2 mercati al mondo. Il dipartimento del Commercio di Washington ha reso noto che a gennaio il deficit della bilancia commerciale è stato di 52,6 miliardi di dollari, rispetto ai 50,4 di dicembre 2011.

I dati ufficiali parlano di una crescita del 2,1% delle importazioni, che hanno toccato quota 233,4 miliardi e di un minor aumento delle esportazioni che con un +1,4% hanno toccato i 180,8 miliardi di dollari.

Ma se negli Usa si importa più di quanto si esporti, notizie opposte arrivano dal mercato del lavoro con dati ufficiali in arrivo dal governo federale che parlano di creazione di 284mila nuovi posti in tutta la confederazione, facendo avvicinare il tasso di occupazione ai livelli pre-crisi grazie a una ripresa economica iniziata già dagli ultimi mesi del 2011, anno che si è chiuso con un incremento dell’1,7% del PIL.

Dall’altro lato dell’oceano Pacifico arrivano notizie negative per la Cina, in cui la bilancia commerciale ha registrato un deficit mai così alto dal 1989. A febbraio, complice anche lo stop alle attività produttive in concomitanza con il capodanno cinese, il deficit ha toccato 31,5 miliardi di dollari che confrontato con il surplus di gennaio (quando la Cina fu in attivo di 27,3 miliardi di dollari) fa ancora più effetto. Le importazioni sono salite del 39,6% rispetto a un anno fa mentre le esportazioni sono scese del 18,4%, toccando quota 114,5 miliardi.

A rallentare l’export cinese, oltre alla tradizionale festa nazionale, anche la crisi in atto in Europa che ha fatto sì che rallentasse la domanda di prodotti fatti all’ombra della Grande Muraglia. Parallelamente, sono aumentati gli acquisti di materie prime come petrolio, rame e ferro.

I dati in oggetto preoccupano le autorità di Pechino, anche perché il deficit è avvenuto nonostante il deprezzamento dello Yuan rispetto al Dollaro rendendo più economicamente vantaggiose le merci cinesi. Le autorità prevedono che il PIL 2012 si chiuda a +7,5%, in diminuzione rispetto al +10% medio degli ultimi 30 anni.