La tragedia della Costa Concordia, la nave di Costa Crociere parzialmente affondata il 13 gennaio 2012 davanti all’isola del Giglio, oltre ad aver causato perdite ingenti al gruppo Carnival per il quale si prevede una diminuzione dei profitti dell’82%, ha creato serie ripercussioni nel settore delle crociere nel suo complesso.
Ci sono evidenti segnali di una riduzione delle richieste di viaggi e per arginare le perdite le compagnie di navigazione sono costrette ad abbassare i prezzi, a volte anche in modo drastico.
La valutazione del calo del costo dei pacchetti turistici di crociere è difficile da fare: spesso i prezzi da catalogo sono in realtà scontati dalle agenzie che effettuano le vendite ai clienti. Poi ci sono tutta una serie di incentivi e di agevolazioni previste per chi acquista che possono rendere più complicato il calcolo del costo effettivo della crociera.
Resta il fatto però che i prezzi per alcune destinazioni, come per esempio il Mediterraneo, sono chiaramente in ribasso mentre le prenotazioni in alcuni casi sono diminuite del 20%. Secondo il New York Times i prezzi delle compagnie di crociera più importanti in Europa sono in calo del 12% rispetto allo scorso anno.
Anche i viaggi nei Caraibi hanno subito un contraccolpo negativo, visto che le crociere di lusso della Crystal Cruises vengono offerte sul mercato ad un terzo del prezzo di catalogo. Secondo il sito dealnews le vendite delle crociere caraibiche hanno avuto una contrazione dell’11% in confronto al 2011. L’effetto Costa Concordia si fa dunque sentire eccome.
Sembra invece rientrata la paura di viaggiare diffusasi per via della catastrofe dello tsunami di marzo 2011: il Giappone sta riguadagnando interesse come meta turistica dimostrando che anche un evento di notevole impatto può essere recuperato in breve tempo.