Come fare con i “ladri” di idee in ufficio

di Andrea Barbieri Carones

23 Marzo 2012 08:00

logo PMI+ logo PMI+
Per prevenire che dei colleghi si approprino indebitamente delle proprie idee in ufficio, meglio prevenire e fare partecipe il proprio manager.

“Mai farsi rubare un’idea sul lavoro: meglio giocare d’anticipo e comunicare ai propri manager che stiamo lavorando su un progetto interessante”. Lo dice a chiare parole Nancy Ancowitz, autrice di un libro sulla comunicazione nel mondo del lavoro volta a evitare che qualche collega senza scrupoli vi rubi quello che avete pensato e su cui avete lavorato negli ultimi tempi, persentandolo ai manager al posto vostro.

“In ufficio si conoscono i propri colleghi e si sa chi potenzialmente è pronto a sgomitare per andare avanti. Per questo parlate sempre dei vostri progetti e a che cosa state lavorando, in modo che il vostro capo veda che siete voi che avete un’idea e che tipo di idea avete – supponiamo – per tagliare i costi dell’azienda”.

Ma non basta: per evitare che qualche collega senza scrupoli partecipi a una riunione e faccia sue le idee altrui, è meglio portare con sé lo scambio di corrispondenza che si è tenuta col vostro capo nei giorni o nelle settimane precedenti.

E su questo tema dei furti di idee è andato anche il Financial Times, che ha stilato un breve elenco si modi per evitare questo antipatico contrattempo che può avere ripercussioni negative sulla propria carriera in azienda, minando i rapporti coi colleghi e mettendo a repentaglio talvolta il gioco di squadra su cui magari si basa la società.

Oltre a parlarne col vostro capo e a lasciare tracce scritte di quanto si sta facendo sarebbe opportuno trovare “alleati” anche tra alcuni fidati colleghi, magari di altri uffici che in caso possono sempre fare da testimoni sulla primogenitura dell’idea.

Ma come comportarsi in caso questo evento spiacevole dovesse succedere? “Mantenere la calma e non arrabbiarsi apertamente di fronte a tutti” riporta il giornale britannico, che riprende quanto dice uno psicologo del lavoro. “Se la questione è di poca importanza, meglio lasciar perdere o fare una chiacchierata professionale con il colpevole del furto, cercando di capire il motivo per cui lo ha fatto. Ma soprattutto presentandogli davanti al naso le prove che è un ladro di idee e che la prossima volta non la passerà liscia davanti all’azienda, che lo scoprirà”.

“Non bisogna umiliare o minacciare il colpevole, ma bisogna solo farlo spaventare per la prossima volta, mostrando sicurezza, calma e professionalità e senza fare figure davanti a tutto l’ufficio lamentandosi che il proprio lavoro è stato rubato” spiega ancora il Financial Times.

In maniera molto ironica si può arrivare a dire così: “Ho visto che su questo report c’è scritto il tuo nome e non il mio: dev’essere stato un errore di stampa”. E’ molto importante agire così: se metti alle corde qualcuno, questo combatterà e si rivolterà. Se invece gli lasci una via d’uscita e non lo aggredisci, questo prenderà la via di fuga.

E se il il colpevole è il mio capo, che presenta la mia idea al consiglio di amministrazione? La faccenda si fa più complessa, dato che in fondo fa parte del lavoro dei dipendenti far fare bella figura ai propri manager. Tuttavia, una strategia potrebbe essere quella di far presente al proprio superiore che si sanno molte cose sull’argomento e che si è pronti a rispondere a eventuali domande difficili, cosa che invece il dirigente non sa.

Alla fine, comunque, è sempre meglio continuare a produrre idee e soluzioni ai problemi nella speranza magari di vedersi sì “rubati” i propri sforzi, ma a fronte di un bonus a fine mese.