Riforma lavoro, la Cigl non ci sta e punta allo sciopero

di Massimiliano Santoro

22 Marzo 2012 10:30

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Direttivo del maggiore sindacato italiano: 16 ore di sciopero di cui 8 di sciopero generale come protesta contro la riforma del mercato del lavoro.

La riforma del mercato del lavoro presentata martedì dal Governo alle parti sociali ha trovato la ferma opposizione della Cigl che ha riunito a Roma il direttivo per capire come contrastare il provvedimento e arrivare a modifiche sostanziali nel corso dell’analisi parlamentare del provvedimento.

Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cigl, nell’aprire la riunione del direttivo sindacale ha spiegato che “I provvedimenti del governo sul mercato del lavoro, uniti alle precedenti scelte contengono un evidente tratto di ingiustizia vero i lavoratori e pensionati e ripercorrono le strade di altri Paesi sul superamento del modello sociale europeo. Il governo punta a imporre un ruolo residuale del sindacato confederale italiano e delle forze sociali e a introdurre un modello assicurativo individuale al posto del patto sociale storico”.

Un comunicato della Cgil spiega che verrà messa in piedi una mobilitazione costituita da una serie di iniziative come una petizione popolare per raccogliere milioni di firme; iniziative specifiche con i giovani per contrastare le norme sbagliate sul precariato; una campagna nazionale a tappeto di informazione in tutti i territori; mobilitazioni nei posti di lavoro e nei territori; assemblee in tutti i luoghi di lavoro; l’avvio del lavoro con la Consulta giuridica per i percorsi legali (ricorsi, ecc) e 16 ore di sciopero di cui 8 per le assemblee e iniziative specifiche e 8 ore in un’unica giornata con manifestazioni territoriali e assemblee nei posti di lavoro. La Cgil, infine, spiega che la data dello sciopero generale “sarà definita sulla base del calendario della discussione in Parlamento”.