Fiat non rinuncerà a Mirafiori ed è pronta a investire sullo stabilimento, che dal 2013 dovrebbe produrre i due nuovi Suv annunciati, rispettivamente Jeep e Fiat. È stato infatti siglato l’accordo tra la casa automobilistica e i sindacati del settore, volto a definire il piano di ristrutturazione in modo tale da garantire la produzione dei nuovi modelli senza intaccare la stabilità dei dipendenti.
In controtendenza rispetto alle recenti indiscrezioni che annunciavano una possibile chiusura di Mirafiori e Pomegliano, prontamente confutate dalla Fiat, il gruppo torinese ha quindi varato un vasto piano di investimenti per circa un milione di euro e destinato proprio a Mirafiori, raggiungendo un’intesa con i sindacati (Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione quadri e Capi Fiat) che prevede il ricorso alla cassa integrazione straordinaria per i lavoratori fino al settembre 2013.
Entrando più nel dettaglio dell’intesa – che sarà ratificata in Regione – per i 5.315 dipendenti Fiat di Mirafiori è prevista la Cigs dal 2 aprile 2012 al 30 settembre 2013, tuttavia i periodi di sospensione saranno alternati a periodi di attività secondo una rotazione che coinvolgerà tutto il personale. Gli interventi previsti sono per la maggior parte finalizzati all’accoglimento delle nuove linee di produzione in programma, nonché alla realizzazione delle nuove Alfa Romeo MiTo, operazioni che necessitano di un profondo aggiornamento degli impianti piemontesi: a tal proposito saranno anche attivati percorsi di formazione a favore dei lavoratori.
Da parte dei sindacati c’è stata una piena approvazione dell’accordo, come ha dichiarato il segretario Fim Claudio Chiarle: “Si tratta di una svolta, un cambio di marcia. È il primo risultato dopo l’accordo di dicembre. L’azienda ci ha anche spiegato che saranno effettuate delle modifiche delle linee rispetto a quelle montate a Pomigliano per correggere degli errori.”
L’intesa denota senza dubbio l’impegno della Fiat nella valorizzazione degli impianti di Mirafiori, mentre sul fronte occupazione rappresenta un’ulteriore conferma per i lavoratori locali.