Il decreto sulle liberalizzazioni ha ottenuto l’approvazione della Camera, che ha espresso il voto finale dopo aver portato a termine l’esame di tutti gli ordini del giorno. Nonostante le polemiche e le proteste di alcune categorie professionali, il pacchetto legge ha avuto la piena fiducia con 449 pareri favorevoli, 79 contrari e 29 astenuti. Il testo diventerà effettivo dopo la promulgazione da parte del Capo dello Stato, seguita dalla pubblicazione della normativa sulla Gazzetta Ufficiale.
Il si della Camera alle liberalizzazioni ha avuto come prima conseguenza la proclamazione dello sciopero delle farmacie, previsto per il 29 marzo, tuttavia il garante degli scioperi nei servizi pubblici essenziali afferma di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte di Federfarma entro i limiti stabiliti per legge.
Sono in molti, tuttavia, a sostenere che il premier Mario Monti interverrà per modificare il decreto tenendo conto delle richieste di Federfarma, esattamente come è accaduto per i punti della normativa che riguardano le commissioni bancarie. Partendo proprio da queste, il dl finale sulle liberalizzazioni introduce il ripristino delle commissioni, inizialmente cancellate dal decreto fortemente osteggiato dall’Abi: allo stesso tempo il Governo chiede maggiore trasparenza e concorrenzialità agli istituti di credito.
Un secco rifiuto ha ottenuto, invece, l’ordine del giorno presentato da Italia dei Valori in merito all’estensione verso cittadini e imprese del tasso sui mutui previsto per i senatori dall’agenzia Bnl di Palazzo Madama, pari all’1,57%. Il decreto impone l’istituzione di tetti massimi per le commissioni previste dai pagamenti effettuati con carta di credito o bancomat, che non dovranno essere superiori all’1,5%.
Per quanto concerne i pagamenti dei crediti vantati dalle imprese presso la Pubblica Amministrazione, il Governo valuterà a breve la proposta di legge relativa alla riduzione dei tempi, mentre saranno anche annullate le procedure di beauty contest per l’assegnazione delle frequenze televisive.
Dal punto di vista dell’occupazione, il Governo ha approvato la normativa che istituisce il contratto collettivo nazionale della mobilità per il settore dei trasporti, mentre arrivano novità importanti per gli imprenditori che vogliono avviare nuove Srl, con l’impegno a: “Verificare la possibilità, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, di innalzare a 40 anni l’età di coloro a cui sia consentito, con i criteri previsti dal provvedimento all’esame, realizzare una società semplificata a responsabilità limitata“. La Camera ha anche approvato la norma che rinnova la garanzia del riposo domenicale, fatta eccezione per le deroghe costituite dai servizi pubblici essenziali, dalle attività di ristorazione, di intrattenimento, e turistiche. Il lavoro durante i festivi sarà tuttavia volontario, senza che i datori di lavoro possano obbligare i dipendenti o favorire iniziative discriminatorie in caso di rifiuto.
Per quanto riguarda l’IMU, il dl prevede che il Governo valuti con attenzione la possibilità di escludere le abitazioni e i fabbricati rurali dal versamento della nuova tassa sugli immobili. In merito ai rilievi della Ragioneria Generale dello Stato – che hanno messo in evidenza una mancanza di copertura economica in merito ad alcuni ordinamenti del decreto – il Ministro dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda ha assicurato che non ci saranno ripercussioni finanziarie negative.