Enel Green Power ha presentato il nuovo piano industriale 2012 – 2016. Un programma che prevede il raggiungimento di un EBITDA 2012 pari a 1,7 miliardi di euro, tappa intermedia per il conseguimento dell’utile lordo di 2,2 miliardi di euro nel 2014, e di 2,6 miliardi di euro nel 2016. Gli investimenti nei 5 anni abbracciati dal piano industriale dovrebbero invece aggirarsi intorno ai 6,1 miliardi di euro, con un incremento di capacità energetica pari a 4,5 GW. La percentuale di utili destinata a dividendo salirà infine a quota 30 punti percentuali.
Il piano industriale contiene inoltre dettagli sulla ripartizione degli investimenti, specificando che dell’ammontare complessivo degli impieghi auspicati, il 57% sarà finalizzato al settore eolico, il 16% al geotermico, il 13% all’idroelettrico, l’11% al solare e il 3% alle biomasse. La capacità incrementale di 4,5 GW verrà inoltre raggiunta attraverso il consolidamento di step parziali, che prevedono la formazione di una capacità addizionale di circa 1 GW alla fine del 2012, con capacità installata netta che passerà dai 7,1 GW del 2011 a 11,4 GW del 2016.
Per quanto concerne la distribuzione geografica della capacità produttiva, il 61% di questa rimarrà nel vecchio Continente, mentre la rimanente parte sarà distribuita per il 21% nei mercati emergenti e per il 18% nel Nord America. Sul fronte delle fonti, la maggior parte della capacità derivererà dallo sfruttamento dell’energia eolica per il 60%, per l’idroelettrica dal 26%, e per geotermia, solare e biomasse nella rimanente quota.
A commentare positivamente quanto ottenuto dalla società in merito alla recente offerta e al piano industriale è stato lo stesso amministratore delegato della capogruppo Enel, Fulvio Conti, il quale si è detto “contento di poter dire che Enel Green Power ha rispettato gli obiettivi dell’ipo nonostante un contesto generale sfavorevole”, ribadendo poi come “Enel confermi l’impegno a sostenerne lo sviluppo”.
Conti ha altresì affermato che Enel Green Power “svolgerà un ruolo chiave e continuerà ad avvantaggiarsi delle sinergie del gruppo”, sottolineando come con le ultime vicende societarie sia “stata preparata la strada per garantire la crescita a medio termine e creare valore anche in tempi difficili”.
L’amministratore delegato di Enel Green Power, Francesco Starace, ha inoltre sottolineato che in Italia è presente uno scenario ribassista, aprendo margini interrogativi per i prossimi anni. “Quest’anno il sistema vedrà una crescita un po’ più forte” – ha dichiarato il manager – “perchè il 2012 è l’ultimo anno di una certa tranquillità normativa e tutti ci stiamo affrettando a fare gli investimenti entro quest’anno. Dal 2013 in avanti c’è poca chiarezza dal punto di vista della remuneratività degli impianti, perchè siamo in attesa del decreto attuativo, e ci dicono che ci vorrà qualche settimana”.
In una serie di dichiarazioni riportate da Borsa Italiana, Starace prevede che “il decreto attuativo sarà sicuramente più severo dal punto di vista della remunerazione rispetto a quello attuale. Ipotizzando che sia molto severo, comunque qualcosa riusciremo a fare, circa 40 – 50 megawatt di eolico ogni anno dal 2013 e forse un impianto geotermico di grandi dimensioni (40 Mw) nell’arco del piano. Se invece il decreto attuativo fosse meno severo di quanto ipotizzato da noi, abbiamo progetti di gran lunga superiori e saremo ben felici di svilupparli”.
Ne deriva un’interpretazione restrittiva del piano industriale EGP, peraltro confermata dallo stesso Starace, che infatti afferma come il piano non conosca “i dettagli del decreto attuativo, per cui abbiamo dovuto fare una scelta conservativa: se potessi esprimere un desiderio, speriamo che esca un decreto leggermente migliore di quello che abbiamo ipotizzato”.