Mediaset taglia i bonus ai suoi manager

di Assunta Corbo

30 Marzo 2012 07:00

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Niente bonus per i manager Mediaset: dopo il crollo degli utili per la crisi economica, l'azienda ha deciso di eliminare premi e una tantum.

La crisi economica non ha risparmiato nemmeno Mediaset, visto che l’azienda lo scorso anno ha tolto bonus e una tantum ai suoi manager. Tutti tranne uno: Giuliano Andreani, amministratore delegato del gruppo e numero uno di Pubblitalia, si è messo in tasca un premio da 960mila euro per gli ottimi risultati nella raccolta pubblicitaria. Crisi, infatti, si fa per dire. Mentre il mercato è calato il Biscione è comunque riuscito a fare meglio del mercato.

Insomma il 2011 è stato un anno difficile con gli utili che sono crollati del 36% a 225 milioni e il dividendo è stato tagliato da 36 a 10 centesimi, con un incasso per la famiglia Berlusconi che scende da 150 a 46 milioni di euro. E così a farne le spese sono, in qualche modo, anche i vertici del gruppo.

Dalla relazione sul bilancio emerge che il più pagato del gruppo sia, ancora una volta, il presidente Fedele Confalonieri che ha incassato 3,5 milioni di euro come l’anno precedente oltre a 293mila euro di compensi in azioni. Alle sue spalle Andreani che grazie al bonus ricevuto “in funzione del raggiungimento dei risultati dell’attività commerciale relativa alla raccolta pubblicitaria” sale a 3,3 milioni (più 176mila euro di “fair value” dei compensi azionari) seguito dal vicepresidente Pier Silvio Berlusconi, che arriva a 1,4 milioni di euro (più 234 mila).

I bassi di mercato hanno penalizzato anche le stock option, che sono state distribuite a un prezzo di esercizio di 3,56 euro, mentre le quotazioni del titolo si muovono a ridosso dei due euro. Marina Berlusconi ha ricevuto 24mila euro come consigliere di amministrazione mentre sono più alti gli “assegni” staccati per i dirigenti: 1,125 milioni (tra retribuzione fissa e valore medio dei compensi in azioni) per Marco Giordani, direttore centrale Finanza, controllo e business development, oltre che amministratore delegato di Rti; 1,190 milioni di euro per Niccolo Querci, direttore centrale personale e organizzazione, oltre che vicepresidente Rti; un milione per Gina Nieri, divisione Affari istituzionali, legali e analisi strategiche, oltre che vicedirettore Rti e 879mila euro per Mauro Crippa, direttore generale informazione Rti.