Si avvicina a grandi passi il momento dell’uscita di Benetton da Borsa italiana. Le banche che stanno lavorando alla transazione di delisting hanno già raccolto adesioni pari a poco meno del 15% del capitale, quanto basta per arrivare alla soglia del 90%, requisito fondamentale per dar seguito alla condizione sospensiva dell’offerta pubblica d’acquisto di Edizione srl, a 4,6 euro.
Che Benetton sia oramai sull’uscio di Piazza Affari è d’altronde ben risaputo. Basti, a comprova, dare uno sguardo all’andamento del titolo azionario sul listino milanese, con continui passi indietro che hanno condotto il valore dell’azione al di sotto dei 4,45 euro per azione.
Altro elemento è relativo all’aspetto quantitativo: Edizione srl, della famiglia Benetton, possiede più del 65% del capitale della società quotata, cui occorre sommare un 7,77% di azioni proprie. Ne derivava la necessità di andare a soddisfare il gradimento di tre quinti dei rimanenti azionisti, per poter ottenere quella fetta partecipativa utile per superare il già ricordato livello. Stando agli ultimi rumors in materia, il consenso dovrebbe essere arrivato, nonostante i 780 milioni di euro ai quali è valutata la società (prendendo come spunto il valore unitario dei 4,6 euro per azione), che risulta essere meno del valore dei soli immobili occupati dai marchi del gruppo (Sisley, PlayLife, ecc.).
Tra i principali partner che hanno accettato i 4,6 euro dell’offerta pubblica di acquisto promossa da Benetton c’è sicuramente Alessandro Benetton, socio dell’azienda, in qualità di persona fisica, con lo 0,12% del capitale sociale, rastrellato nel corso dei mesi sul mercato regolamentato, a pressi superiori a quelli attuali. Alessandro Benetton che è altresì indicato quale figura traghettatrice della società al di fuori di Borsa Italiana, affinchè il delisting possa essere l’efficace spunto per un piano di rilancio pluriennale.
Benetton fu fondata nel 1965 dai fratelli Luciano (padre di Alessandro), Giuliana, Carlo e Gilberto. Il debutto alla Borsa di Milano è datato nel 1986, mentre è del 1988 l’approdo a Francoforte, e del 1989 quello a Wall Street (dal quale è già uscita quattro anni fa).