La crisi economica tocca soprattutto i più poveri: in Italia, i 10 individui più ricchi posseggono una quantità di ricchezza più o meno equivalente ai tre milioni di italiani più poveri. È quanto emerge da un recente studio pubblicato negli Occasional Papers della Banca d’Italia, che fornisce altri dati utili a comprendere quale sia l’evoluzione della ricchezza e della diseguaglianza nel nostro Paese.
Il patrimonio dei 10 più ricchi d’Italia è valutabile in circa 50 miliardi di euro, secondo Forbes, e nel dettaglio sono questi gli individui con la maggiore ricchezza. Il primo è Michele Ferrero, che vanta un patrimonio di 14,2 miliardi di euro; segue Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica con una fortuna di 8,6 miliardi di euro; Giorgio Armani, lo stilista con un patrimonio di 5,4 miliardi; Miuccia Prada, stilista con 5,1 miliardi di euro; Paolo e Gianfelice Rocca, attivi nel campo dell’ingegneria energetica, che hanno un patrimonio di 6 miliardi e 4,5 miliardi.
In sesta posizione figura Silvio Berlusconi, con 4,4 miliardi, in settima Patrizio Bertelli, marito di Miuccia Prada, con 2,77 miliardi di euro; segue Stefano Pessina di Alliance Unichem, con 1,95 miliardi; la famiglia Benetton ha un patrimonio di 1,5 miliardi per membro e, chiude la classifica, Mario Moretti Polegato di Geox, con 1,35 miliardi di euro.
Emerge dai dati della Banca d’Italia come, nel paese tricolore, siano i giovani ad essere sempre più poveri e come la ricchezza sia costituita oggi non dal reddito ma dal patrimonio accumulato in passato. Sono dunque oggi gli anziani ad essere i più ricchi, mentre i giovani non riescono ad accumulare denaro. Il livello di diseguaglianza è comunque comparabile a quello di altri paesi europei.
Nel 2010 la ricchezza complessiva delle famiglie italiane era pari a circa 8.638 miliardi di euro, con una crescita media annua del 4,6% ma con una riduzione rispetto ai valori del 2009 che si attesta agli 8.767 miliardi. Per quanto riguarda il dato procapite la ricchezza è passata dai 21.875 euro del 1965 ai 142.481 del 2010.