Quali sono gli strumenti che i manager utilizzano per cercare lavoro e per ricollocarsi sul mercato? Qual è il livello di attrattività di un’azienda percepito da chi vuole candidarsi per una posizione lavorativa?
Queste le 2 domande alla base dell’indagine effettuata da Experteer, il servizio per lo sviluppo della carriera per manager e dirigenti.
La prima cosa che è emersa è che l’elemento indicato dai candidati per valutare un’azienda per il 69,6% del panel è stato il suo “status e prestigio”, per il 58,7% la “retribuzione e i pacchetti di benefit”; sicuramente la “possibilità di gestire in maniera equilibrata vita professionale e vita privata” (il cosiddetto “work and life balance“) ha un peso significativo per il 49,0% dei candidati.
Alla richiesta di evidenziare a quali elementi di un annuncio di lavoro il candidato presta maggiore attenzione, oltre la posizione stessa, ben l’84,6% ha risposto “requisiti del ruolo chiari e dettagliati”, seguito da un 57,1% che ha scelto”descrizione informativa dell’azienda” e da un 54,9% che ha indicato come fondamentale il “titolo della posizione interessante”. Anche le “informazioni relative alla retribuzione della posizione” rappresentano un fattore discriminante nel 39,6% dei casi, così come il “brand dell’azienda”,che risulta un elemento di rilievo per il 40,4% degli intervistati.
E’ dunque fondamentale il modo in cui l’azienda si presenta ai candidati: infatti il 96,2% del panel coinvolto nella ricerca di Experteer.it dichiara di ricercare informazioni sull’azienda che ha pubblicato un annuncio di interesse. Queste informazioni vengono generalmente ricercate, in prima battuta, sul sito dell’azienda nel 91,1% dei casi, sui business network nel5 9,7% dei casi, e, in terza battuta (40,5%), attraverso quesiti rivolti al proprio network personale. La valutazione di un’azienda, potenzialmente interessante per un candidato, tuttavia, passa anche attraverso canali come giornali economici e di settore, che sono scelti dal 59,1%; le segnalazioni di amici e il passaparola sono invece preferiti nel 49,8% dei casi; pubblicità (Tv, affissioni, stampa) sembrano avere un impatto minore (16,4%).
Anche il ricorso, da parte delle aziende, a una società di ricerca e selezione viene visto dai candidati, in larga misura, come un ulteriore elemento di attrattività verso l’azienda stessa. Infatti l’avvalersi di consulenti di ricerca e selezione specializzati, presenti nelle varie fasi del processo di selezione, viene percepito in maniera più che positiva dal 58,3% del paniere.
Tra i canali di ricerca attiva per un nuovo lavoro le piattaforme online di servizi per lo sviluppo della carriera sono quelli maggiormente utilizzati (79,2%), seguiti a ruota dai siti direcruiting online (67,0%), dai professional network (64,7%) e dalle conoscenzee dai contatti personali, che ricoprono ancora un ruolo consistente nella ricerca con il 63,5% delle scelte. Mantengono un ruolo di spicco i contattidiretti con consulenti di ricerca e selezione, scelti nel 43,7% dei casi.
In conclusione da questa indagine emerge che ancora sono ritenute interessanti e accattivanti dai candidati tutta una serie di azioni che le aziende possano compiere per implementare il proprio “buon nome” verso l’esterno, quindi: dal sito web sempre aggiornato e chiaro, alla buona fama che ne possa derivare dal mercato.
Il paniere coinvolto dalla ricerca ha interessato 628 candidati che hanno depositato il proprio profilo suldatabase di Experteer.it. Nell’85,9% de casi erano di sesso maschile, mentre tutti erano di età compresa tra i 30 e i 39 anni.
I settori di impiego degli intervistati spaziano a 360° in tutte le aree merceologiche, anche se al primo posto c’è il commercio in generale (12,1%), seguito dall’information technology (11,6%), dall’industria meccanica e impiantistica (9,6%) e dalla consulenza (9,0%).
Tra gli intervistati il 29,8% occupa un ruolo da manager o da team leader, il 24,2% ricopre la funzione di project manager/specialista senior, mentre il 17,9% senior manager o drettore di funzione.
Del panel dei soggetti coinvolti il 76,6% risulta attualmente occupato contro un 23,4% che è al momento inoccupato.
L’89,8% dichiara diessere comunque alla ricerca di un nuovo impiego versus un 10,2%che dichiara di non essere attualmente alla ricerca.