La cornice di riduzione degli incentivi alle energie rinnovavili e al fotovoltaico resta ma senza forzature o accelerazioni. Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, conferma la revisione del conto energia e spiega che ciò avverrà entro due specifiche: riduzione degli incentivi tenendo presente i prezzi attuali dei modelli fotovoltaici e non superamento della soglia dei 7 miliardi annui.
Insomma, il “Quinto Conto Energia” resta confermato per quanto concerne il fotovoltaico: “Gli incentivi dovranno riguardare gli impianti di piccole dimensioni per l’autoconsumo domestico e industriale – spiega il responsabile del dicastero – favorendo l’integrazione del solare con l’efficienza energetica e sostenendo l’innovazione tecnologica. In questo modo, gli incentivi rappresentano un forte fattore di crescita, che si accompagna agli effetti del credito di imposta (55%) e al successo del Fondo rotativo di Kyoto”.
Il Quinto Conto Energia non è altro che il prossimo meccanismo di incentivazione dell’energia rinnovabile prodotta dai pannelli solari. Gli incentivi sono dati sotto forma di un pagamento per ogni chilowattora prodotto e le risorse sono prelevate dalle bollette elettriche dei consumatori: “Mentre pesano sulle bollette, al tempo stesso con un meccanismo opposto – sostiene il ministro – le fonti pulite di energia abbassano il costo del chilowattora e soprattutto riducono il fabbisogno di combustibili fossili, che sono d’importazione, con un vantaggio netto sulla bilancia dei pagamenti del Paese”.
Il ministero dello Sviluppo Economico vorrebbe comunque arrivare già a partire da questa settimana al varo di due decreti legge che dovranno rimettere ordine alla materia. L’obiettivo è di procedere a un un taglio del 30-40% agli incentivi, allineandoli a quelli dell’Unione europea.
Gli impianti fotovoltaici – anche se in grado di generare poca potenza (3 kilowatt) – dovranno iscriversi a un registro nel quale sarà contenuta una classificache tenga conto dell’efficienza del sistema e del loro basso impatto ambientale. Per accedere ai finanziamenti occorreranno diversi requisiti minimi, a inziare dal fatto di possedere la capacità finanziaria di costruire un impianto.