A partire dal 1° luglio 2013, chi viaggerà in aereo vedrà aumentare di 2 Euro il costo del proprio biglietto. Il provvedimento rientra fra le norme fiscali stabilite dal governo per il finanziamento della riforma del lavoro, il cui progetto di legge è stato presentato la scorsa settimana dal premier Mario Monti e da Elsa Maria Fornero, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.
Per essere attuato, il ddl necessiterà fra il 2013 e il 2015 di un esborso da parte del Governo di 1,71 miliardi di euro nel 2013, 2,92 nell’anno successivo e fra i 2 e i 2,5 negli anni seguenti, fino al 2021, quando i costi dovrebbero stabilizzarsi sui 2,225 miliardi.
Le spese saranno coperte grazie al contributo apportato da diversi settori: aumentano, ad esempio, le tasse sugli affitti e sui viaggi aerei. Brutte notizie, dunque, per chi possiede immobili che non applicano la cedolare secca: lo sconto forfettario per i proprietari che dichiarano all’Irpef i proventi della locazione decresce infatti dal 15% al 5%. Quanto ai viaggi aerei, con la maggiorazione proposta, dall’estate del prossimo anno l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco dei passeggeri passerà da 3 a 5 Euro. La maggior parte degli importi incassati verranno versati all’Inps.
In seguito alla diffusione della notizia sull’aumento dell’imposta Assaereo, l’Associazione Nazionale Vettori e Operatori del Trasporto Aereo, e IBAR, Italian Board Airline Representatives, hanno diffuso un comunicato congiunto in cui “esprimono profonda preoccupazione e sconcerto per l’ennesimo aumento dell’addizionale comunale sui diritti d’imbarco previsto dal ddl Lavoro, che graverà sul settore per 150 milioni di Euro l’anno. Tale ulteriore incremento dei costi per le compagnie aeree e i passeggeri si aggiunge ai già annunciati aumenti delle tariffe per il controllo del traffico aereo (ENAV), delle tariffe degli aeroporti a cui è concessa la possibilità di stipulare contratti di programma in deroga alla legge, dell’addizionale su Roma Capitale, del contestatissimo Ets e non ultimo dell’aumento del prezzo del carburante.
Assaereo ed IBAR sono fortemente indignate per la totale assenza di collegamento logico tra la riforma del mercato del lavoro ed il suo finanziamento attraverso ulteriori aggravi sul trasporto aereo e per l’evidente scarsa considerazione per la già critica situazione in cui versa il settore”.