Arriva da Vicenza la notizia della rinuncia di bonus da parte di alti dirigenti. A margine dell’approvazione del bilancio 2011 da parte dell’Assemblea dei Soci, Gianni Zonin, presidente della Banca Popolare di Vicenza ha ringraziato “l’Alta Dirigenza della Banca che, nonostante i risultati positivi, ha dato un esempio concreto e consapevole di condivisione delle difficoltà economiche attuali rinunciando ai bonus aziendali maturati per il 2011”.
L’ammontare complessivo risulta pari a 1,5 milioni di euro: “Alla politica di sostegno all’economia reale – ha spiegato Zonin – si è affiancata una gestione aziendale efficiente e attenta, che ha ridotto i costi aziendali, ha migliorato la gestione operativa ed ha mantenuto, dopo importanti svalutazioni prudenziali, un risultato netto elevato”.
Un bilancio che, come sottolineato da un comunicato della banca, ha visto un risultato netto della gestione operativa (corrispondente al risultato della gestione finanziaria e assicurativa al netto dei costi operativi) che ha superato “i 120,9 milioni di euro, segnando un importante aumento del 95,2% rispetto al 2010”.
Inoltre i soci “hanno deliberato la distribuzione di un dividendo di 0,80 euro per azione, in aumento del 60% rispetto all’anno scorso, che sarà posto in pagamento il 4 maggio 2012 (data stacco 30 aprile 2012). Il dividendo – si legge nel comunicato – verrà corrisposto mediante assegnazione di azioni proprie già in portafoglio della banca. Questa decisione ha tenuto conto della comunicazione di Banca d’Italia del 2 marzo scorso, nella quale l’organo di vigilanza invita gli intermediari ad adottare una politica di distribuzione degli utili compatibile con la conservazione di un livello di patrimonializzazione tale da garantire la copertura dei requisiti patrimoniali obbligatori e dei livelli di capitale interno calcolati nell’ambito del processo ICAAP”.
L’assemblea ha anche approvato, tra l’altro, anche un piano di compensi denominato ‘Personale più Rilevante’ specificando che ci si adeguerà “alle disposizioni emanate da Banca d’Italia in materia di politiche di remunerazione e incentivazione nelle banche, con particolare riferimento alla previsione che almeno il 50% del premio attribuito ai sensi di tali sistemi debba essere riconosciuto in azioni o strumenti ad esse collegati”.