Ubs, la prima banca svizzera, fa segnare un calo dell’utile netto di oltre il 50% a 827 milioni di franchi nei primi tre mesi del 2012, pari a poco meno di 690 milioni di euro. Il mercato si aspettava un risultato superiore al miliardo trovandosi invece di fronte ad una notevole riduzione rispetto agli 1,8 miliardi di franchi del primo trimestre 2011.
In un comunicato UBS spiega che sulla performance dell’inizio 2012 hanno influito diversi fattori eccezionali. Nella determinazione del risultato finale hanno pesato in special modo le perdite registrate dalle attività di investment banking e dalle voci di bilancio riferite al debito del gruppo.
L’utile ante-imposte è però aumentato da 481 milioni a 1,304 miliardi, grazie alla crescita dei ricavi al lordo dei crediti propri in tutte le divisioni e nel Corporate Center. L’istituto ha inoltre beneficiato di una riduzione dei costi del personale dovuto alle modifiche del piano pensionistico in Svizzera.
Secondo Sergio Ermotti, CEO di Ubs, la banca ha “incrementato significativamente” la performance operativa in tutte le divisioni. “La cospicua raccolta netta della divisione Wealth Management è una chiara testimonianza della fiducia in UBS da parte dei nostri clienti”.
Nel secondo semestre 2012 il colosso finanziario svizzero paventa gli effetti della crisi del debito nella zona Euro e del deficit Usa. Timori anche sulla solidità delle banche europee. Senza progressi su questo fronte sarebbero improbabili miglioramenti delle condizioni di mercato con conseguenza sulla crescita delle entrate. Ubs conferma l’intenzione di risparmiare 2 miliardi di franchi entro il 2013.
Intanto una notizia dell’ultim’ora indica che Ubs è entrata nel capitale di Fiat Industrial con una quota del 2,262%.