L’ultimo CdA di Unicredit ha ufficializzato la nomina di Giuseppe Vita alla presidenza del gruppo bancario, già annunciata circa un mese fa. Ex top manager della Allianz, Vita ha ottenuto il consenso delle Fondazioni principali e minori, e rappresenta il consolidamento del legame con la Germania, secondo mercato per l’istituto di credito.
Lo stesso CdA che ha ratificato la nomina di Giuseppe Vita ha anche definito la composizione della nuova holding, con sei nuovi ingressi approvati dall’assemblea degli azionisti: Candido Fois, Khadem Abdulla Al Qubaisi, Luca Cordero di Montezemolo, Alessandro Caltagirone, Lorenzo Sassoli de’ Bianchi ed Henryka Bochniarz. Con Vita, quindi, inizia una nuova era per Unicredit che sarà improntata sulla volontà di espandersi in Europa, come ha annunciato lo stesso presidente nella conferenza stampa di presentazione: “Non sono un banchiere, e certo non potrò diventarlo in 3 anni. Però conosco bene i Paesi in cui Unicredit è presente e sono certo di poter dare un contributo allo sviluppo di un gruppo che vogliamo rendere veramente europeo“.
I punti chiave della politica di Giuseppe Vita ruotano quindi intorno alle relazioni con gli alti stati europei, Polonia e Germania in primis: proprio su quest’ultimo Stato il neoeletto presidente si è soffermato molto, illustrando gli ambiziosi obiettivi che il gruppo tenterà di raggiungere grazie anche alla sua esperienza in suolo tedesco: “Io sono orgogliosissimo di essere italiano e siciliano. Lungi da me l’idea di rappresentare la Germania o di fare il portatore di interessi tedeschi. Io qui faccio solo il presidente di Unicredit. Posso aiutare Unicredit nel suo ruolo in Germania, con l’obiettivo di creare un gruppo veramente europeo, perché l’Europa ha bisogno di banche europee“.
Vita ha anche chiarito le sue intenzioni riguardo gli incarichi occupati fino a questo momento, affermando di voler dimettersi dalla presidenza di Allianz rinunciando anche al suo ruolo in Pirelli, tuttavia è sua intenzione mantenere la poltrona nel gruppo editoriale tedesco Axel Springer e all’interno del consiglio Rcs.
In sede di consiglio di amministrazione di Unicredit, infine, è stato anche approvato il bilancio 2011 caratterizzato da una perdita pari a 9,2 miliardi di euro a causa delle maxi-svautazioni del terzo trimestre. Le cifre sono state commentate dall’amministratore delegato Federico Ghizzoni, il quale ha chiarito come già nel corso del quarto trimestre dell’anno scorso la banca abbia dato segnali di crescita e il linea con gli obiettivi di Basilea 3.